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Spiagge, Lega insiste: “No Bolkestein”. M5S: “Da destra solo barricate e mistificazioni”

“Terremo ferma la nostra posizione per tutelare le 30.000 aziende balneari italiane e i 100.000 addetti al comparto. La Lega ha contrastato da sempre la direttiva Bolkestein non per partito preso ma perché mette a rischio il futuro di un modello e di una offerta turistica che hanno reso famose nel mondo la costa romagnola e tutte le spiagge italiane. Un modello realizzato dall’inventiva, dalle capacità imprenditoriali e dagli investimenti di famiglie che hanno creduto nelle potenzialità del nostro mare. Per questo ci opponiamo a diktat che penalizzino le imprese balneari e, in generale, un pezzo importante del nostro turismo”. Questo in estrema sintesi l’intervento del deputato della Lega Jacopo Morrone all’incontro intitolato ‘La spiaggia che verrà’ svoltosi questa mattina, 20 maggio, a Miramare di Rimini organizzato da Confartigianato.

“Ringrazio Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese demaniali, per aver programmato questo evento quanto mai importante per dare un segnale alle imprese balneari romagnole legittimamente preoccupate. Su questo tema, che, come è stato ricordato, non fa parte degli accordi economici collegati al Pnrr, si deve assolutamente trovare la quadra. La nostra volontà si rispecchia ancora nella legge ‘Centinaio’ del 2018, dal nome del ministro della Lega Gian Marco Centinaio, conveniamo sulla predisposizione di una mappatura delle concessioni, ma alzeremo tutti i paletti possibili, come ha preannunciato il nostro ministro del Turismo Massimo Garavaglia, per garantire provvedimenti che non penalizzino le imprese balneari italiane”, annuncia l’onorevole leghista di Forlì.

Di avviso opposto il sentatore Marco Croatti del MoVimento 5 Stelle: “Sul Ddl Concorrenza dobbiamo uscire un attimo dalla sequela di mistificazioni messa in piedi dai partiti di centrodestra. I quali, lo ricordiamo, hanno governato per molti anni da quando nel 2006 fu approvata la Bolkenstein, evitando però di fare alcunché per meri fini di consenso. Andare avanti con una proroga dietro l’altra non porterà ad alcuna crescita per il settore”.

“Il M5s – ricorda Croatti – già dall’ultima manovra ha fatto proposte precise in vista di un passaggio ad un sistema di gare pubbliche, mettendo a punto tutele specifiche per le imprese a carattere familiare, indennizzi a carico del subentrante calcolati facendo leva sul valore economico dell’impresa, mappature approfondita delle concessioni con digitalizzazione dei dati e infine clausole sociali per i lavoratori. Le proroghe in serie fanno soltanto gioco a quegli operatori che danni non rispettano le regole, che per fortuna sono la minoranza. Un quadro normativo riformulato può far sì che l’interesse dello Stato venga maggiormente protetto e che gli imprenditori virtuosi possano lavorare con regole più chiare”.

“In più, può dare la possibilità finalmente ai clienti di fruire di un servizio migliore. Tutte le chiacchiere dei vari Meloni, Salvini e Gasparri sono solo un arrocco furbesco per racimolare qualche voto alle amministrative, di certo non un sano interesse per lo sviluppo del comparto e la crescita delle pmi che in esso operano” conclude il senatore pentastellato riminese.

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