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Pd Rimini, Sacchetti: “Dimissioni Alvisi, errore comunicativo” e le destre attaccano

Il segretario PD Rimini Filippo Sacchetti commenta le dimissioni di Sonia Alvisi da referente della conferenza delle donne democratiche riminesi. “Un incarico che con esperienza ha svolto per anni – scrive il segretario – in dialogo aperto con il partito democratico sulle questioni fondamentali della parità di genere e della tutela dei diritti a 360 gradi. Questo dimostra una grande assunzione di responsabilità personale ma ci invita tutti a farci carico seriamente di una discussione irrisolta, senza perdere di vista il merito e la sostanza. Siamo riusciti a dividerci e a farne una lotta politica (motivata da un errore comunicativo non condiviso) mancando l’obiettivo di una riflessione complessa rispetto a una cultura della prevaricazione che non deve trovare spazio mai, soprattutto in una manifestazione che si svolge a casa nostra. E questo riguarda occasioni molto più ampie e ricorrenti della trascorsa adunata degli alpini”.

“Ci sono rappresentanti delle istituzioni che hanno usato parole chiare e inappellabili, parole che che non lasciano nessun dubbio all’interpretazione o a una presunta opportunità, come quelle ministro della difesa Guerini, parole che in cui non possiamo che riporre fiducia per un vero cambiamento culturale. Da qui deve ripartire una discussione complessa sulle politiche della parità che i partiti (ancor di più quelli animati dai valori progressisti e di giustizia sociale) hanno il DOVERE di affrontare, non solo a livello mediatico”, conclude Sacchetti.

La vede in un modo del tutto diverso il parlamentare della Lega Jacopo Morrone: “Il PD ha tolto momentaneamente l’elmetto da guerra per indossare la più congeniale toga inquisitoria. Dopo essere partito in tromba contro l’intero Corpo degli Alpini per presunte molestie verbali perpetrate da qualche ignota penna nera a Rimini, durante la grande adunata, il partito di Enrico Letta mette sul banco degli imputati perfino una consigliera regionale per la Parità, Sonia Alvisi, costretta a dimettersi dalla presidenza della Conferenza riminese delle donne democratiche per aver espresso perplessità sulla crociata contro tutti gli alpini. Alvisi, pur schierata dalla parte delle donne, avrebbe semplicemente ammonito a non sparare a palle incatenate sull’intero Corpo indistintamente ma di individuare gli eventuali autori delle molestie. Apriti cielo. La sinistra del pensiero unico politicamente corretto non può tollerare posizioni divergenti ancorchè intellettualmente oneste e corrette. Un plauso solidale, quindi, alla coraggiosa Alvisi, ma anche al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, anch’egli piddino, che tuttavia rifiuta di colpevolizzare gli alpini in quanto tali e li invita per l’anno prossimo in città. Forse l’establishment PD è andato fuori dal seminato e le crepe dentro il partito si incominciano a sentire. Il mio convinto e totale sostegno va, infine, al glorioso Corpo degli Alpini, da garantista convinto, credo che una persona sia da considerare innocente finchè non venga accertata la sua colpevolezza”.

Intanto in Regione Fratelli d’Italia ha presentato una risoluzione per chiedere di “fare chiarezza sugli episodi di violenza verbale e fisica alle donne, ma non mettere in discussione la storia e i valori che il Corpo incarna”. E condanna “ogni episodio di molestia e di violenza contro le donne, con l’auspicio che venga fatta al più presto chiarezza, e, qualora vi fossero responsabilità, la punizione degli autori dei reati commessi”, ma esprime anche solidarietà “al Corpo degli Alpini, la cui immagine è stata lesa dai comportamenti di singoli individui”.

FdI chiede l’impegno dell’Assemblea legislativa ricordando che il Corpo degli Alpini, nato 150 anni fa, dal 2023 potrà fregiarsi, per volontà del Parlamento, della celebrazione della “Giornata” degli Alpini. La solidarietà è necessaria, perché, scrive Fdi, “deprecabili episodi di molestia e violenza contro le donne non possono mettere in discussione la storia centenaria del Corpo degli Alpini, le gesta eroiche, i valori che incarnano e la celebrazione della ‘Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini’”.

Dopo la denuncia dell’associazione “Non una di meno”, continua Fdi, sono state rese pubbliche le testimonianze di centinaia di donne che avrebbero subito molestie verbali e fisiche. Ad oggi, afferma Fdi, ci sarebbe una sola denuncia ai carabinieri. A condannare l’episodio, e auspicare l’identificazione dei responsabili, è stata la sottosegretaria alla Difesa, Stefania Pucciarelli, che ha anche affermato come “è fondamentale ricordare la storia del corpo degli Alpini da sempre esempio di generosità, sacrificio e rispetto”. “Anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha parlato di episodi gravissimi che vanno accertati e non vanno sottovalutati”, conclude Fratelli d’Italia.

Nella serata di giovedì 12 maggio alcuni militanti del “Movimento Nazionale – La Rete dei Patrioti” avevano affisso uno striscione di solidarietà alle Penne Nere nei pressi del Ponte di Tiberio: “Femministe moleste, giù le mani dagli Alpini” il messaggio lanciato dagli attivisti con il quale si accusa l’associazione transfemminista Non Una di Meno di “aver premeditato l’attacco nei confronti di quella che viene individuata evidentemente come la rappresentazione perfetta della società patriarcale, maschilista e per giunta in uniforme. Spiace infatti non aver visto lo stesso fervore nel condannare le violenze sessuali, quelle purtroppo vere e pure recenti, commesse dagli stranieri sul territorio riminese. In questo caso invece un fischio di troppo ed un complimento inaspettato sono bastati per descrivere una manifestazione, capace di attirare mezzo milione di persone e di rimpinguare le casse di tante attività della Riviera, come il peggior incubo per una donna”.

“Tuttavia se nella recente adunata riminese vi fossero stati episodi veramente incresciosi sarebbe assolutamente necessaria una loro pronta esecrazione secondo giustizia e verità e lontano da qualsiasi strumentalizzazione. Non si può però fare di tutta l’erba un fascio e nessuna narrazione potrà mai imporsi a scalzare l’imperituro esempio di amor patrio, di sacrificio e di indomito coraggio dei nostri fanti della montagna”, conclude il movimento di estrema destra.

 

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