Il Pd nazionale sconfessa la portavoce delle donne democratiche di Rimini. Lo fa con twitter Cecilia d’Elia portavoce della conferenza Nazionale delle Donne Democratiche: “Le argomentazioni di Alvisi, a nome delle donne dem di Rimini non rispecchiano gli orientamenti e le battaglie delle democratiche e del Partito Democratico”
E in tarda serata arrivano le dimissioni della portavoce delle donne del Pd di Rimini, Sonia Alvisi: «So chi sono e so quello che ho fatto fin qui. Mi sono sempre occupata di affermare i diritti di libertà e autodeterminazione delle donne. Ho lavorato assiduamente per diffondere i principi fondamentali delle politiche di genere e di parità, per consolidare le competenze in diritto antidiscriminatorio, per difendere la soggettività femminile da stereotipi, vessazioni e violenze.
Visto che le argomentazioni da me espresse a commento degli accadimenti avvenuti a Rimini durante l’adunata degli Alpini, hanno destato un forte dibattito che può mettere in dubbio la serietà del mio impegno, ma soprattutto la forza dell’impegno quotidiano delle donne democratiche a servizio della libertà delle donne, faccio un passo indietro per consentire le riflessioni necessarie.
Nessuna donna deve avere paura in quanto donna di attraversare luoghi e vivere spazi pubblici in piena libertà, soprattutto nella nostra Rimini che tanto amiamo.
Mi scuso se con le mie parole ho offeso la sensibilità di coloro che si sono sentite molestate e aggredite. Ho sempre lavorato per difenderle e continuerò a farlo con tutto il mio cuore.».
Dimissioni inevitabili dopo le prese di posizioni sui maggiori quotidiani nazionali e sui social dei dirigenti del Pd.
Il comunicato che ha provocato una dura polemica a livello locale e nazionale pubblicato da Sonia Alvisi condannava da una parte ogni forma di molestia ma contemporaneamente si dissociava dai toni accusatori nei confronti degli alpini. La nota integrale
Sul dibattito in corso interviene anche la consigliera di parità della Provincia di Rimini, Adriana Ventura.”In questi giorni, la cronaca locale e nazionale ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica episodi accaduti a Rimini in occasione del raduno degli alpini. Si tratta di fatti che, nella loro fattispecie, rappresentano e pongono il problema più generale e molto complesso della violenza contro le donne, tema rispetto al quale si chiede alla politica e alle Istituzioni di impegnarsi con atti sempre più tempestivi e appropriati.
I fatti narrati e visti nei video dei social impegnano le autorità, una volta accertati gli autori e le responsabilità, a sottoporre i responsabili ad adeguate sanzioni e condannarli ad una sorta di Daspo, affinché le occasioni pubbliche e i raduni non siano per essi occasione di espressione del più becero maschilismo.
La consigliera di parità della Provincia di Rimini, sia come donna che come istituzione, esprime sentimenti di profonda solidarietà a tutte le donne che nei giorni scorsi, nella circostanza del raduno degli alpini, sono state vittime di molestie nei luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro e condanna con assoluta fermezza ogni tipo di violenza contro le donne perché essa è una grave violazione dei diritti umani. Una violazione che compromette profondamente il benessere generale delle donne e impedisce loro di partecipare attivamente alla vita sociale.
Di fronte ai fatti accaduti nessuno può rimanere indifferente, politica e Istituzioni devono impegnarsi sempre di più affinché, anche in occasioni pubbliche e spazi pubblici, non si consumino soprusi e violenze, da quelle verbali a quelle fisiche, e soprattutto, rispetto a tutto ciò, le donne non devono essere mai lasciate sole.
La consigliera di parità, la cui funzione è gratuita, è a disposizione di tutte le donne che ritengono di essere state vittime di molestie nei luoghi di lavoro, per l’ascolto e per ogni seguito che la competenza prevede in questi casi.”