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Po come a luglio, 100 giorni senza pioggia

“Siamo a metà marzo ma la situazione idrica del fiume Po è grave, come se fossimo già in luglio”. Lo ha affermato Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

“Il fiume Po è in crisi – ha proseguito Carli – in quanto non ci sono state piogge importanti né nevicate intense sulle Alpi. Il Canale Emiliano Romagnolo ha circa 1,5 metri di livello da ‘sfruttare’ per gli attingimenti, poi sarà crisi totale”.

È l’allarme confermato dall’Osservatorio sulle crisi idriche convocato per oggi dall’Autorità di bacino del fiume Po – MiTe. Sos anche per l’agricoltura: “In Piemonte sarà già problematico dare il via alla stagione dell’irrigazione”. L’Autorità chiede deroghe per i prelievi, a vantaggio di agricoltura e produzione di energetica idroelettrica.

“La portata del fiume Po in questo momento ci dimostra in molte sezioni che siamo in condizioni di estrema severità idrica. In alcuni casi con condizioni meno gravi, ma condizioni estreme sono a Piacenza, Cremona e gran parte della zona piemontese”, spiega all’ANSA Meuccio Berselli, segretario generale di ADbPo-MiTe.

“Cosa succede e cosa può succedere: intanto inizia fra poco la stagione dell’agricoltura in cui dobbiamo prelevare acqua e distribuirla. Quindi – insiste – da subito istituire le deroghe, consentire il prelievo e all’idroelettrico di produrre energia, perché in una situazione così drammatica per la geopolitica attuale noi dobbiamo portare a maturazione i nostri raccolti e fare energia idroelettrica”.

Berselli sottolinea la situazione preoccupante anche per l’intrusione del cuneo salino (la penetrazione dell’acqua marina verso l’entroterra) e il fatto che i grandi laghi siano, “come il Lago Maggiore, riempiti solo al 30%”. Insomma, conclude, “la situazione è davvero di una siccità severa”.

Un inverno mite e secco, è la “stabilità climatica” destinata ancora a perdurare, secondo i modelli previsionali, con all’orizzonte piogge inferiori alle medie e temperature piuttosto elevate anche nel prossimo periodo. Questa condizione “lascia presagire come la disponibilità d’acqua attuale, non aumentando, difficilmente potrà colmare i fabbisogni della prima parte dell’estate, generando inoltre una probabile situazione di forte pressione per l’habitat fluviale, oltre al comparto idroelettrico che registra già i minimi di produzione degli ultimi 20 anni”. Lo rileva l’Autorità Distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica (ADbPo-MiTe).

 

 

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