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Quarantene nelle scuole di nuovo in salita, in Romagna più casi ma meno ricoveri

Tornano a salire i nuovi casi, ma continuano a diminuire i ricoveri. E’ il dato confortante del bollettino settomanale di AUSL Romagna sull’andamento della pandemia, che però vede anche risalire il nunero delle classi in quarantena. In Romagna erano 59 nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, sono state 65 in quella dal 7 al 13 marzo. Ne dettaglio, 5 in più a Rimini, 2 in meno a Ravenna, 2 in più a Cesena, 5 in più a Forlì. L’aumento più significativo dei casi riguarda le scuole medie inferiori.

Nella settimana dal 7 al 13 marzo sono stati eseguiti 22.732 tamponi (molecolari e antigenici) registrando 4.600 nuovi casi positivi (20.2%). Dopo 6 settimane di calo per la prima settimana si registra un lieve aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti ( +573) che percentuali. Stazionario il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna.

Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID resta stazionario rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva. In continua riduzione da 5 settimane anche il numero dei decessi.

“Considerando l’andamento dei nuovi casi – commenta AUSL Romagna – dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione”.

Complessivamente sono stati sospesi 146 operatori tra dipendenti e convenzionati in tutta l’azienda USL della Romagna, lo stesso numero della settmana scorsa. Con quale variazione sul territorio: uno in m eno a Rimini, uno in più a Cesena.


Sul fronte delle vaccinazioni, al 14 marzo in 901.846 hanno ricevuto almeno un prima dose, 861.233 una seconda, 576.576 la terza dose e 827 anche la quarta dose la cui somministrazione è iniziata il 1 marzo, a cui vanno aggiunte 108.278 dosi somministrate dai MMG.).

 

 

Nelle percentuali di copertura resta invariato il ritardo che separa la provincia di Rimini ripetto al resto della Romagna, così come quelle fra i comuni della provincia stessa. Per4 esempio, nella fascia d’età 12-19 anni Gemmano ha un 43% di vaccinat con almeno una dose che è esattamente la metà di quelli di Casteldelci. Fra i comuni maggiori, Cattolica è sempte quello meno vaccinato, mentre Riccione ha superato Rimini.

“La settimana presa in considerazione – commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna – conferma il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi, registrata nelle settimane precedenti, ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza”.

“Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo. Così come è altrettanto importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato. E penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus, ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa, o quanto meno l’impossibilità di farci del male in modo serio”, conclude Altini.

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