MAURO SANTINATO Presidente TEAMWORK ha organizzato lo scorso 10 marzo un interessante convegno su “QUALE FUTURO PER IL TURISMO DI RIMINI”
Prendere consapevolezza della situazione attuale dopo due anni di COVID
- condividere pensieri e riflessioni sul mercato turistico
- immaginare il futuro turistico di Rimini tra 20 anni
- raccogliere idee e progetti
- creare tavoli di lavoro per una nuova progettualità
- ritrovare energia, entusiasmo e voglia di fare
- capire chi ci crede ancora
Argomenti di grande attualità, nell’agenda della politica riminese da anni, non sempre declinati con la necessaria forza e convinzione.
Santinato in poche righe riassume, dal suo punto di vista l’attuale situazione del turismo a Rimini
“La situazione turistica di Rimini è nota a tutti: camere svendute a meno di venti euro a notte. Periferie problematiche. Tariffe poco chiare sulle OTA. Un centro storico bellissimo ma che conoscono ancora in pochi. Un entroterra ricco di risorse di ogni tipo che fa fatica a imporsi come destinazione e che si promuove a macchia di leopardo. L’annoso problema delle colonie abbandonate. Una proposta che attira un tipo di turismo con sempre più scarse aspettative e capacità di spesa. Servizi troppo poco personalizzati. Un’innovazione che tarda ad arrivare, tra pensioni complete, pranzi ordinati la sera prima e colazioni con orari più rigidi delle caserme. Assenza di un vero e proprio polo del benessere. L’incognita dell’aeroporto. Stabilimenti balneari fermi agli anni Sessanta. Oltre 400 hotel marginali e fuori mercato. Su tutto questo, l’aleggiare della pandemia e di una crisi di cui si fatica a vedere la fine.”
A tutto si aggiunge che a “Rimini negli ultimi 30 anni sono stati costruiti solo due alberghi completamente nuovi, dalle fondamenta.
- Nel frattempo ne abbiamo chiusi più di 800.
- Nel 1960 avevamo più presenze straniere che italiane
- Ora la nostra quota di turismo internazionale è modestissima (poco più del 15%) rispetto a quella di altre destinazioni dell’Adriatico, ad esempio a Jesolo 70%.
- A Jesolo ci sono un 1/3 degli alberghi di Rimini ma fanno quasi le stesse presenze di Rimini e la quota del turismo internazionale è in continua crescita.
- A Jesolo hanno aperto 3 alberghi 5 stelle in meno di 5 anni e i valori immobiliari sono 3 volte tanto quelli di Rimini.”
Negli ultimi 10 anni i valori economici degli alberghi si sono dimezzati
- Oggi a Rimini ci sono 400 alberghi in vendita ma non li vuole nessuno
- Ci sono decine di ex strutture alberghiere chiuse e abbandonate
- Tutto è bloccato: ci sono colonie fallite, progetti fermi, piani mai decollati
- Non ci sono investimenti privati e riqualificazioni significative delle strutture turistiche
- Oggi una pensione di 30 camere vale meno di un appartamento di 100 mq.
- I fatturati degli alberghi negli ultimi anni sono costantemente in calo.”
A fare da sottofondo a questa situazione, “il brusio nostalgico di chi si ricorda una Rimini che non c’è più e che non tornerà più. Un brusio che ci disturba e che siamo tutti stanchi di ascoltare. Perché capita ogni giorno di sentire il piagnisteo di turisti e operatori che rimpiangono i tempi andati.”
“Non è quella Rimini che non esiste più. È quel tipo di vacanza, che non esiste più. E allora, se Rimini – e tutta la riviera – è legata a quella particolare tipologia di turismo, come facciamo ad affrontare il futuro senza rimanere intrappolati in uno stereotipo decadente? Perché continuiamo a vivere da così tanto tempo in uno scenario schizofrenico, che da una parte vede eccellenze e nuovi modelli di ospitalità decollare con successo e, dall’altra, l’attaccamento a un passato che ogni anno perde qualche pezzo? “
“Oltre a quanto di buono è stato fatto finora, forse la nostra destinazione ha bisogno di una nuova sferzata di entusiasmo e idee nuove. Per acquisire maggiore appeal e attrarre tipologie di turismi diversificate e in grado di valorizzare e promuovere il territorio con un passaparola positivo, dal mare alla fiera, passando per l’entroterra e le innumerevoli esperienze a disposizione. Non una de-stagionalizzazione a tutti i costi, ma una nuova immagine di Rimini da proporre a turisti in grado di apprezzare di più e di generare un maggiore indotto per tutto il territorio. Una piccola rivoluzione che deve partire dagli attori principali di questo palcoscenico: gli albergatori.”
Dopo l’analisi della situazione attuale Santinato indica anche 5 punti strategici sui cui lavorare.
- Alberghi marginali. Trovare gli strumenti per accompagnarli fuori dal mercato o per riqualificarli in servizi
- Spiaggia, con progetti d’innovazione
- Ex colonie, con progetti di riqualificazione
- Aeroporto
- Attrattori turistici
In conclusione, l’iniziativa di Mauro Santinato è servita ad aprire un confronto che potrebbe essere proficuo. Purtroppo, i primi segnali non sono particolarmente positivi e denotano proprio l’assenza di un dibattito che nel passato è stato anticipatore di importanti scelte turistiche.