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Pasta Ghigi produrrà per Conad, entro l’anno raddoppio del fatturato

Sarà il Pastificio Ghigi a produrre la gamma di pasta a marchio Conad, quella con il tradizionale logo rosso. Lo annuncia il presidente di Ghigi, Filippo Tramonti, in un articolo del Corriere della Sera: «Continuiamo a seguire la strategia che ci siamo dati, rappresentando l’unica realtà industriale italiana guidata da agricoltori». Mentre la stessa Conad fa sapere: «La scelta del pastificio Ghigi nasce dalla decisione di individuare un fornitore affidabile, con requisiti di produzione e qualità adeguati. Non ultima, la localizzazione molto vicina al cuore della rete di vendita Conad per consentire i migliori livelli di servizio. Il progetto prevede come step di partenza la produzione da parte di Ghigi di tutta la gamma base a marchio Conad logo rosso, 30 formati da 500 grammi e 6 formati da un chilo».

L’azienda che nacque a Morciano nel 1870 e che dal 2013 ha la sua nuova sede a San Clemente, continua a puntare intanto sull’obbiettivo che sta alla base del suo rilancio, iniziato nel 2010: creare una filiera tutta italiana in un settore pur difficile come quello del grano, sia tenero che duro. Infatti, i prezzi di questi prodotti agricoli sono in picchiata, con un calo del 20% in cinque anni dovuto principalmente alle superproduzioni di Canada ed Est Europa.

Ciò nonostante, Ghigi ha messo insieme una cordata di consorzi agricoli (Consorzio agrario adriatico, Cap Emilia, Cap Piacenza e Consorzio della Maremma Toscana) cui aderiscono circa 7 mila produttori. In questo modo il rapporto fra azienda e agricoltori sarà diretto. «La nostra battaglia – spiega al quotidiano milanese Andrea Pasini, responsabile cereali e sementi del Consorzio agrario adriatico – si gioca tutta sulla tracciabilità, la salubrità del prodotto e sulla disponibilità dei cerealicoltori di impegnarsi con contratti di filiera pluriennali, con l’obiettivo di produrre quello che serve all’industria».

Da circa un anno hanno deciso di entrare nell’avventura partner come la veneta Pasta Zara e la Sis-Società italiana sementi. Pasta Ghigi fattura attualmente 10 milioni di euro; l’obbiettivo è raddoppiare questo risultato entro la fine del 2017. 

Era il 2010 quando quando una cordata di Consorzi Agrari, fra cui l’allora Consorzio Agrario Interprovinciale di Forlì-Cesena e Rimini (oggi ‘Adriatico’) come capofila, decise di rilevare il marchio storico della pasta romagnola e rilanciarlo sul mercato per tentare di ridare valore aggiunto alle produzioni cerealicole locali mediante il controllo della filiera ‘dal grano alla pasta’. Mediante investitori privati (senza nessun finanziamento pubblico), consorzi agrari, banche e altre soggetti, furono rilevati il marchio e l’area dell’ex stabilimento di San Clemente e si sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’intero impianto industriale. Nel 2014, l’impianto poteva già produrre 680 mila quintali di pasta all’anno: uno degli impianti industriali più grandi in Italia e fra i più moderni a livello europeo.

 

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