E dopo la pandemia da covid – 19, che grazie ai vaccini fa sempre meno paura, è arrivata la guerra. E lo scenario che abbiamo visto molte volte, riprende: morte, distruzione e profughi carichi di valige, borse e poco altro, in fuga.
Non abbiamo molte immagini delle guerre passate, ma quella che si sta combattendo in Ucraina è oggetto di tv, giornali e ovviamente social network, un diario di guerra che si rinnova di ora in ora e che ci permette di vederne i vari aspetti.
Agli amanti degli animali non sono certo sfuggite le immagini di alcuni profughi ucraini che si sono portati dietro i loro amici a quattro zampe e con loro hanno riempito rifugi di ogni genere: metropolitane, palestre, capannoni. Se da un lato è bello vedere questa consapevolezza, in quella recente in Afghanistan, gli animali sono stati abbandonati all’aeroporto, dall’altro si parla che una volta giunta, questa marea di gente, al confine per essere portata in salvo, ci sia posto solo per le persone e non per gli animali che rischiano di essere abbandonati.
Anche in Ucraina ci sono rifugi e canili che ora sono allo stremo, quello di Kiev ad esempio conta circa 500 animali, i responsabili di tali strutture lanciano appelli sui social per chiedere aiuto.
Ma se ci sono le associazioni umanitarie che pensano alle persone ci sono quelle animaliste che pensano agli animali.
L’O.i.p.a International e la Lav e l’ E.n.pa. sono tra le associazioni che si stanno muovendo in questi giorni affinché anche gli animali nei canili abbiano cibo e medicine, e quelli di proprietà possano oltrepassare il confine senza passaporto europeo evitando così di venire abbandonati.
In Ucraina c’è anche un italiano: Andrea Cisternino impegnato nel salvataggio degli animali randagi, ma anche provenienti da allevamenti come i cavalli.
In pericolo di vita ci sono anche gli animali selvatici come castori, orsi, alci per questi al momento non è stata avviata nessuna iniziativa.
Per aiutare gli animali in Ucraina si possono contattare le associazioni sopra citate.
Al momento l’unico aiuto possibile è quello finanziario, ma non si esclude che appena la situazione lo permetta si possano anche adottare dei cani ucraini.
Speriamo che le trattative non si fermino e che per il bene di tutti, animali e non, raggiungano il loro scopo ovvero la pace.
