“Il mio albergo da oggi è vietato ai turisti russi che condividono la politica di Putin”. Lo ha detto al Resto del Carlino Mauro Santinato, presidente di Teamwork, esperto di turismo e marketing e (da ottobre) anche albergatore a Rimini.
Parole che non sono piaciute ad Alessandro Lualdi di Noi per l’Iitalia (nell’immagine in apertura): “Ci è sembrato veramente fuori luogo l’invito di Mauro Santinato di “ mettere al bando i turisti russi”. A parte il merito della questione per cui invece di proporre un ragionamento che favorisca la pace si propongono generiche sanzioni ai cittadini/turisti, va ricordato quanto il nostro territorio ha ottenuto da questo segmento di turismo e soprattutto va ricordato come sia necessario distinguere il governo di una nazione dal popolo di quella nazione, ancor di più in un contesto particolare come quello russo”.
“Il mio vuole essere un gesto simbolico, ho voluto prendere una posizione contro la guerra – aveva spiegato Santinato – Non faccio politica. Non entro nel merito della storia trascorsa tra Russia e Ucraina, di chi abbia torto o ragione”. Ma “di fronte alla tirannia e alla dittatura non mi resta altro da fare che manifestare in qualche maniera la mia totale disapprovazione”.
Ed aveva invitato tutti i colleghi a fare altrettanto: “Se tutti gli alberghi del mondo mettessero al bando i turisti russi filo Putin di certo sarebbe una forma di pressione aggiuntiva nei confronti di queste scelte scellerate. Mi auguro che anche altri albergatori riminesi facciano lo stesso. E mi piacerebbe che la stessa Associazione albergatori prendesse posizione in maniera forte a riguardo”. “Non è che non voglio i turisti russi. E tra l’altro non tutti i russi sono per la guerra, come dimostrano le migliaia di manifestanti arrestati. In questo momento però non c’è posto per i sostenitori di Putin. È un messaggio legato a questa contingenza”.