Alla Provincia di Rimini si è tenuto questa mattina un incontro con i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL sui temi della legalità e della sicurezza sul lavoro.
Erano presenti il presidente Riziero Santi, il consigliere provinciale con delega alla legalità, Giuliano Zamagni, e il dirigente Ivan Cecchini.
Le organizzazioni sindacali territoriali di categoria del settore dell’edilizia avevano chiesto un incontro al presidente della Provincia per cominciare a discutere il rinnovo del Protocollo provinciale sugli appalti pubblici, scaduto cinque anni fa. Un rinnovo che ponga al centro la legalità, la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro e delle prestazioni negli appalti e concessioni di lavori, servizi e forniture pubblici.
“Un rinnovo più che mai necessario – precisa la Provincia – anche alla luce delle ingenti risorse del PNRR in arrivo sul territorio, affinché siano governate in maniera attenta e al riparo da ogni tentativo di infiltrazione mafiosa. Fondamentale, a proposito di appalti pubblici, è il criterio condiviso dell’offerta economicamente più vantaggiosa contro la regola del massimo ribasso per garantire la più alta qualità e sicurezza nei lavori che vengono affidati e la massima tutela del lavoro, temi presenti anche nel Patto per il lavoro e il clima provinciale che sarà presto sottoscritto”.
“La legalità, declinata in modo particolare nel suo aspetto della sicurezza sul lavoro – dichiara il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi – è il tema centrale che abbiamo affrontato questa mattina nell’incontro con i sindacati. È un’emergenza nazionale, quella degli incidenti sul lavoro, inaccettabile per un paese civile. Con i sindacati abbiamo concordato di avviare un percorso per la sottoscrizione fra tutte le parti sociali, sindacati e associazioni datoriali, di un nuovo protocollo provinciale sugli appalti e per la sicurezza sul lavoro che rafforzi la legalità, i diritti e le tutele dei lavoratori. La Provincia, anche e soprattutto su questo tema, è un interlocutore affidabile per le parti sociali, come penso dimostrino progetti provinciali quali il Patto per il lavoro e per il clima, la Stazione unica appaltante e il nostro rientro nell’Osservatorio sulla sicurezza, che sono stati gli altri temi del confronto”.
Da parte loro, FILLEA CGIL Rimini, FILCA CISL Romagna e FENEAL UIL Rimini ricordano: “Era scaduto da più di 5 anni. Il 27 gennaio scorso avevamo chiesto, come organizzazioni sindacali territoriali di categoria del settore dell’edilizia, un incontro al Presidente della Provincia per cominciare a discuterne il rinnovo. Oggi abbiamo partecipato al primo incontro con all’ordine del giorno il “Protocollo d’intesa per la legalità, la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro e delle prestazioni negli appalti e concessioni di lavori, servizi e forniture pubblici”.
Si è trattato di un iniziale scambio di vedute a partire dalla necessità che le ingenti risorse a disposizione per la realizzazione di progetti sul territorio siano governate in maniera molto attenta e al riparo da ogni tentativo di infiltrazione mafiosa”.
“Fondamentale, a proposito di appalti pubblici – sottolineano per i sindacati Renzo Crociati, Roberto Casanova e Aziz Ibnoerrida – è il criterio condiviso dell’offerta economicamente più vantaggiosa contro la regola del massimo ribasso per garantire la più alta qualità e sicurezza nei lavori che vengono affidati e la massima tutela del lavoro. Perché, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo sempre sostenuto lo stretto legame che esiste tra il contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia legale e la promozione della qualità del lavoro. Un principio che è presente anche nel Patto per il lavoro e il clima provinciale che è in procinto di essere ultimato”.
Altre condizioni che secondo i sindacati devono essere garantite, sono il contrasto al dumping contrattuale che è possibile ottenere se vengono rispettati appieno i contratti di lavoro, la clausola sociale in caso di passaggio da un’azienda ad un’altra, la responsabilità in solido delle aziende che appaltano il lavoro: “Nell’aggiornare il Protocollo del 2013 andranno ribaditi a nostro parere alcuni punti che non sono stati concretamente realizzati relativamente all’Osservatorio provinciale degli appalti e al Tavolo di coordinamento e verifica sull’attuazione del Protocollo, al fine di assicurare l’esercizio delle attività di monitoraggio previste dalle disposizioni vigenti sull’intero ciclo di realizzazione (fase di programmazione, esperimento della gara di appalto, affidamento, esecuzione, collaudo e gestione)”.
Altro punto qualificante “su cui insistiamo da tempo è la realizzazione della Stazione Unica Appaltante istituita con una legge nel 2010, ma, fatta eccezione per Piacenza, mai realizzata in nessun territorio della Regione Emilia Romagna. Unificare le troppe sedi degli enti pubblici di piccole e medie dimensioni dove si gestiscono appalti per lavori, servizi e forniture, porterebbe ad utili risparmi e renderebbe più agevole il contrasto alle irregolarità, bassi controlli e possibili infiltrazioni malavitose. In ciò la Provincia, come anticipato dal Presidente, potrebbe fungere da Ente di coordinamento mettendo a disposizione professionisti e consulenti che difficilmente i piccoli Enti potrebbero garantirsi”.
“Di tutto questo non saremo i soli a discutere e già il Presidente della Provincia Riziero Santi nell’incontro di oggi ha annunciato che intenderà coinvolgere nella nuova stesura del Protocollo anche associazioni datoriali e Istituzioni”, fanno sapere CGIL, CISL e UIL.