“Le concessioni balneari vanno riassegnate con gara e occorre agire in fretta per stabilire nuove regole di assegnazione delle concessioni, ricordando che il demanio marittimo è un bene pubblico, appartiene a tutti e che il suo utilizzo, se pur in concessione, deve tenere conto innanzi tutto degli interessi dei cittadini”: è quanto sostiene Articolo Uno Rimini.
Che spiega: “l legislatore nell’approntare la normativa ha come riferimento l’art.12 della direttiva 2006/123 che indica i criteri da tenere in considerazione: che la procedura di selezione dei candidati potenziali presenti garanzie di imparzialità e trasparenza ; abbia attenzione alla salute pubblica; abbia obbiettivi di politica sociale; tuteli salute e sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi; garantisca protezione e salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale”.
In considerazione di ciò, Articolo Uno Rimini ritiene che “l’assegnazione delle concessioni debba garantire: che i nuovi canoni rispettino il reale valore del bene demaniale, considerato che oggi a Rimini il canone medio di uno stabilimento balneare è di sole 8500 Euro”.
Quindi occorre che si prevedano nel bando “la sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari; la tutela dei lavoratori e lavoratrici e il rispetto dei contratti di lavoro; la sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio come servizio pubblico a tutela dei bagnanti; i criteri contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali; la disponibilità per i turisti i cittadini di un congruo di numero di spiagge libere. Oggi le spiagge libere in provincia sono solo il 10% dell’arenile e spesso utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi non nella piena disponibilità dei cittadini/turisti; la valorizzazione degli investimenti, delle esperienze e delle capacità imprenditoriali; prezzi non speculativi per ombrelloni, lettini e servizi di spiaggia”.
“I Comuni della nostra costa turistica hanno interesse ed esperienza per favorire la nascita di una legislazione del settore allineata con l’Europa, superando incertezze e rinvii che hanno danneggiato in primo luogo gli operatori del settore. L’attuazione del PNRR implica il rispetto delle Direttive Comunitarie, il tempo delle furbizie per raccogliere voti, è finito”, conclude Articolo Uno Rimini.