Si sono aperti oggi al Palcongressi di Rimini i lavori dell’Assemblea organizzativa della Cgil. Dopo i saluti del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e della segretaria generale della Camera del lavoro riminese Isabella Pavolucci, è seguita la relazione introduttiva del segretario generale Cgil Maurizio Landini.
“Dobbiamo ragionare sull’unità sindacale con un profilo diverso – ha detto Landini – La scissione dei sindacati negli anni ’50 avvenne sulla base dell’appartenenza politica in un mondo diviso in blocchi. Quella condizione oggi non c’è più. E le ragioni che portarono a quella rottura non possono più essere considerate come motivo ostativo alla ricostruzione di un soggetto sindacale unitario, democratico, plurale”. Un soggetto, ha aggiunto, “che può nascere dal basso e può realizzarsi mettendo in pratica un’idea di sindacato fondato sull’autonomia, sulla democrazia, sulla partecipazione, sulla rappresentanza”.
Il segretario Cgil ha poi invocato: “Basta precarietà!”. Nei fatti, occorre “cancellare forme di lavoro che negano la dignità delle persone e ne favoriscono lo sfruttamento”. Nelle imprese e nei luoghi di lavoro pubblici e privati “vanno aperte vertenze per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari”.
Tra le proposte: “Introdurre un unico contratto di inserimento al lavoro a contributo formativo e finalizzato alla stabilità occupazionale”; “condizionare i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche alle imprese alla stabilità del lavoro”; “superare il principio aberrante che si può essere poveri lavorando”.
“La battaglia alla precarietà diventi la carta identità del sindacato confederale – ha insitito Landini – non possiamo lasciare la lotta alla precarietà ai giovani; se non parte da noi, se non siamo pronti anche a scioperare perché altri diventino stabili, i giovani non potranno mai guardare al sindacato come ad una certezza”. E per quanto riguarda gli studenti, vanno ascoltati e “non manganellati”.
Inoltre ha ribadito che vanno contrastati “i contratti pirata, attraverso un provvedimento legislativo che assegni valore erga omnes ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative e in cui si misuri la rappresentanza di tutte le parti sociali. I minimi tabellari ed il trattamento economico complessivo definiti dai contratti nazionali devono diventare lo strumento per superare il lavoro povero e la bassa retribuzione nel nostro Paese. Questa è la proposta sul salario minimo con cui ci siamo presentati al tavolo convocato dal Governo anche a fronte dell’annunciato possibile recepimento della direttiva europea da parte dell’Italia”.
Al Governo Landini chiede risorse adeguate non solo per il caro bollette ma anche per “una seria riforma fiscale che dia maggiori benefici a lavoratori dipendenti e pensionati a partire da chi ha redditi più bassi, che contrasti l’evasione e l’elusione fiscale”.
Secondo il segretario della Cgil, l’assenza di politiche industriali che perdura da tempo nel Paese ha conseguenze come “lo smembramento un’azienda importante come la Tim, con le conseguenti ricadute sul piano occupazionale, con il rischio di disperdere professionalità preziose e di pregiudicare una rapida e uniforme digitalizzazione del Paese. Non possiamo rinunciare all’idea di un soggetto forte a controllo pubblico, che può essere il motore dell’innovazione tecnologica dell’Italia”.
Quanto al settore dell’auto, serve “un piano straordinario”. Va aperto “un ragionamento sulla riconversione sostenibile, verso un investimento sulle competenze e la formazione dei lavoratori e la creazione di una infrastruttura per la creazione di una rete capillare di ricarica e di produzione di energia verde”. L’insufficienza di investimenti pubblici e privati per affrontare i cambiamenti del mercato sta portando – ha spiegato Landini – ad un sottoutilizzo di gran parte degli impianti di Stellantis e ad un massiccio ricorso agli ammortizzatori: “La stessa componentistica vive una fase complessa di ristrutturazioni e vede un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e la perdita di salario per le lavoratrici e i lavoratori»”.
Sul palco del Palacongress di Rimini saliranno anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri e il segretario nazionale della Cisl Giorgio Graziani. Infine, la relazione della segretaria di organizzazione della Cgil Ivana Galli.