“Apprendiamo dalla stampa – scrive Della Chiara in una nota – che alcuni imputati nella maxi truffa del traffico di crediti d’imposta saranno difesi dall’avvocato Maresi, fresco Assessore del Comune di Rimini. Il mestiere degli avvocati è quello di difendere gli accusati, anche quelli dei reati più odiosi. Ad esempio quelli che, a quanto pare, hanno approfittato della tragedia del Covid per far soldi truffando lo Stato. Per gli avvocati c’è un vincolo deontologico che non può essere dimenticato e va rispettato a tutela degli accusati di oggi e di domani”.
“Però per gli avvocati non c’è l’obbligo di esercitare la funzione di pubblico amministratore. Si tratta di una libera scelta che a sua volta produce altri vincoli che, senza stare a citare la Costituzione, potremmo classificare alla voce “opportunità”. Parola scivolosa ma assai pregnante, all’interno della quale ciascuno, soggettivamente, è libero di dare interpretazioni. Articolo Uno Rimini non chiede le dimissioni all’Assessore Maresi per palese inopportunità, preferisce lasciare a lui la decisione. Magari chiedendosi se la sua difesa non rischi di essere indebolita dal pensiero che l’accusa riguarda un furto ai danni dello Stato di cui, sia pure in scala locale, egli è amministratore”. è la conclusione.