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Record di classi in quarantena in Romagna, metà a Rimini

Variante Omicron al 100%, record di classi in quarantena e in particolare a Rimini, stituazione dei contagi stabile, sperando di andare verso una diminuzione. Sono alcuni die dati contenuti nell’ultimo rapporto settimanale di AUSL Romagna.

Fra il 17 e il 23 gennaio sono state 1034 le classi poste in quarantena, quasi la metà nella sola provincia di Rimini. Per quanto riguarda i casi rilevati in età scolare, il numero più alto è stato rilevato alle elementari, seguite dagli asili e dalle superiori.

Nella settimana dal 17 al 23 gennaio sono stati eseguiti 89.505 tamponi (molecolari e antigenici) registrando 37.181 nuovi casi positivi (41.5%). “Dopo 4 settimane di aumento in relazione alla diffusione della cosiddetta variante Omicron – spiega AUSL Romagna – per la seconda settimana si registra una stabilità nuovi casi sia in termini assoluti (+138) che percentuali. Stabile anche il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna”.

La provincia di Rimini, come già la settimana precedente è sopravanzata da Ravenna per numero di casi. Ma se si guarda all‘incidenza su 100mila abitanti, è il distretto di Riccione a detenere il picco più elevato. Osservando i singoli Comuni della provincia riminese, come sempre il capoluogo assomma da solo circa la metà dei casi, ma spiccano in rapporto alla polazione residente i numeri di Santarcangelo, Bellaria, Misano, Verucchio.

Per quel che riguarda l’incidenza per classi d’età, “si evidenzia un costante aumento solo nella fascia 0-11”, sottolinea AUSL Romagna.

Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID è in lieve aumento rispetto alla scorsa settimana ed in totale sono ricoverati 506 pazienti, di cui 33 in terapia intensiva.

“Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali , dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia – prosegue l’Azienda sanitaria – si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione”.

Complessivamente sono stati sospesi 259 sanitari tra dipendenti e convenzionati in tutta l’azienda USL della Romagna. Sono 6 in più rispetto alla settimana precedente, ma in provincia di Rimini, dove pure permane il loro numero più alto, sono diminuiti di 5 unità.

In continuo aumento il numero dei soggetti vaccinati nei centri vaccinali aziendali (al 24 gennaio 886.479 con prima dose e 815.434 con seconda dose e 448.504 con terza dose a cui vanno aggiunte 101.583 dosi somministrate dai MMG). La provincia di Rimini si conferma per l’ennesima volta la meno vaccinata in tutte le fasce d’età. E di nuovo risaltano le notevoli differenze fra i Comuni del riminese.

 

 

Questa settimana si è verificato un focolaio nelle strutture ospedaliere nell’ambito di Ravenna , nessuno nel resto della Romagna. Due focolai nelle RSA riminesi, ben 11 a Forlì, 6 a Cesena e 7 a Ravenna.

“I dati della settimana presa a riferimento – commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – ci riportano un quadro epidemiologico sostanzialmente stabile sul fronte dei nuovi contagi, con una incidenza per classi di età che è in costante aumento solo nella fascia 0-11″.

“Per quanto riguarda invece la situazione negli ospedali romagnoli – prosegue – il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid è in lieve rialzo rispetto alla settimana scorsa. Bisogna aspettare le settimane a venire per vedere come evolverà la situazione, confidando in una diminuzione dei nuovi casi cui seguirà solo in un secondo momento anche un calo dei ricoveri. La prospettiva pare favorevole, ma non è ancora tempo di rilassarsi. La circolazione del virus è ancora molto alta, il numero dei contagi si mantiene quindi elevato, così come resta ingente anche il carico di lavoro che continua a riversarsi sui servizi e sul personale sanitario. In questo contesto, è fondamentale continuare a vaccinare il più possibile, dalle prime alle terze dose, tutte le fasce di età, soprattutto quella dei bambini che, come si evince dai dati riportati, presentano percentuali di adesione alla vaccinazione ancora troppo basse”.

“Ecco perché, in vista del secondo Open Day vaccinale promosso dalla nostra regione per la popolazione scolastica rivolgo un particolare appello ai genitori e alle famiglie: domenica 30 gennaio in Romagna saranno operative otto sedi vaccinali, a cui si potrà accedere senza la prenotazione e dove saranno presenti insieme alle nostre equipe vaccinali anche i pediatri del territorio. Cogliete questa opportunità per vaccinare i vostri figli che in questo momento sono la fascia più esposta e colpita dal virus. Occorre proteggerli. Anche per loro il vaccino è sicuro ed efficace”, conclude Altini.

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