Il pilota riminese Fabio Menghi e il team VFT Racing, dopo sei stagioni tra mondiale Supersport e Superbike, torneranno a competere nel Campionato Italiano Velocità. Fabio correrà nel CIV Superbike con una Ducati e prenderà parte a due o tre gare del mondiale di categoria come wildcard.
Menghi ha dovuto abbandonare, si spera temporaneamente, il WorldSBK perchèi ha ricevuto l’OK per tornare a correre poche settimane fa, quando le iscrizioni erano già chiuse, dopo il grave infortunio durante i test di Phillip Island (frattura dell’anca e di tre tendini della spalla sinistra) e il lungo stop conseguente. Tornato in pista per il round di casa a Misano, a Laguna Seca Fabio si era poi dovuto fermare nuovamente per il riacutizzarsi dei problemi alla spalla, tanto seri da doversi fermare altri otto mesi. Ora l’incidente di Phillip Island è solo un ricordo, il riminese è pronto per la nuova avventura e ha svolto un’importante sessione di test a Cartagena col team di famiglia.
Dice Fabio a Tuttomotosport.com: “È stata dura ritornare in sella dopo 8 mesi senza aver mai girato o provato nemmeno con un semplice scooter. Questi test a Cartagena sono stati importanti, perché mi hanno permesso di ricominciare a trovare la giusta motivazione ed il feeling con moto e circuito. Mi sono divertito, le sensazioni sono state positive e già dopo pochi giri mi sento di poter essere competitivo.
Non sono a posto del tutto, ma lavoro intensamente con i ragazzi della palestra Thai Gym di Rimini che ringrazio, e mi sento pronto per rimettermi in gioco. Sarò l’unico pilota quest’anno del team VFT Racing, perché sia il team che gli sponsor hanno fiducia in me, e vorrei ringraziarli per il supporto che mi danno.”
Menghi ha preso parte al mondiale Supersport dal 2012 al 2015 con una Yamaha R6 ottenendo un totale di 70 punti, sei risultati nella top 10 e due sesti posti (a Imola nel 2014 e a Misano nel 2015) come migliori piazzamenti. L’anno scorso ha concluso al 18° e al 17° posto le due gare di Misano, le uniche disputate nel mondiale Superbike tra i due stop avuti, lottando con piloti che rispetto a lui erano in condizioni migliori e avevano fatto molti più chilometri in sella alle rispettive moto.