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Covid, Gimbe: “Rimini prima provincia in Emilia Romagna per incidenza su popolazione””

La Provincia di Rimini è la settima in Italia per incidenza in rapporto alla popolazione. E’ il dato più alto in Regione, ma poco dopo seguono ancora due territori romagnoli, quello di Forlì e Cesena e Ravenna (undicesima e dodicesima in Italia). I dati sono quelli diffusi dalla Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale indipendente: a Rimini l’incidenza è di 379  ogni 100.000 abitanti, ben al di sopra della soglia di rischio fissata a 150 casi.

In tutte le regioni, tranne Molise e Valle d’Aosta, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dall’1,8% delle Marche al 50,3% dell’Umbria. In 52 province l’incidenza è pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (694), Bolzano (651), Treviso (467), Padova (405), Vicenza (391), Venezia (390), Rimini (379), Gorizia (377), Imperia (367), Pordenone (365), Forlì-Cesena (356), Ravenna (299), Aosta (276), Belluno (276), Rovigo (273), Verbano-Cusio-Ossola (267), Ferrara (253), Savona (244), Bologna (244), Udine (244), Ascoli Piceno (239), Verona (235), Trento (233), Viterbo (226), Varese (224), Teramo (216), Roma (200), Ancona (197), Mantova (197), Monza e Brianza (197), Fermo (190), Modena (185), Genova (182), Reggio di Calabria (177), Asti (176), Torino (176), Milano (175), Massa Carrara (175), Brescia 175), La Spezia (174), Cuneo (174), Napoli (168), Grosseto (165), Como (164), Biella (164), Pesaro e Urbino 163), Messina (162), Cremona (160), Novara (155), Caltanissetta (154), Pistoia (152), e Reggio nell’Emilia (151)

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 1-7 dicembre 2021, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (105.771 vs 86.412, pari a +22,4%) e decessi (558 vs 498, pari a +12%, di cui 17 riferiti a periodi precedenti). Crescono anche i casi attualmente positivi (240.894 vs 194.270, +46.624, pari a +24%), le persone in isolamento domiciliare (234.040 vs 188.360, +45.680, pari a +24,3%), i ricoveri con sintomi (6.078 vs 5.227, +851, pari a +16,3%) e le terapie intensive (776 vs 683, +93, pari a +13,6%). Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, informa che “da 7 settimane continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 15.110 il 7 dicembre”. Il netto aumento della circolazione virale è documentato dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 19,6%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 8%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,54%).

Capitolo vaccinazioni

Nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 3.000.485) è aumentato del 46,8%, con una media mobile a 7 giorni di 461.452 somministrazioni/die: crescono del 52,6% le terze dosi (n. 2.644.894) e del 31,7% i nuovi vaccinati (n. 223.116). I target definiti dalla struttura commissariale per il periodo 1-7 dicembre sono stati superati in tutte le giornate, ad eccezione di domenica 5 dicembre; complessivamente sono state somministrate 480.162 dosi in più rispetto alle 2.750.000 previste. Se si sposta l’attenzione sui nuovi vaccinati, nella settimana 29 novembre-5 dicembre il numero dei nuovi vaccinati è salito a 223.116 (+31,7%) rispetto ai 169.397 della settimana precedente.

Sono tuttavia ancora 6,6 milioni le persone senza nemmeno una dose, di cui preoccupano da un lato 2,51 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,09 milioni nella fascia 12-19 anni che aumentano la circolazione del virus nelle scuole. Nell’ambito delle coperture, quelle con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 97,5% degli over 80 al 78,2% della fascia 12-19), così come accade sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 59,3%, nella fascia 70-79 il 30,5% e in quella 60-69 anni il 24,2%.

Parlando poi di efficacia dei vaccini, la necessità della dose booster è ben documentata dai dati dell’Istituto superiore di sanità che dimostrano la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo 5 mesi dal completamento del ciclo primario. In dettaglio: l’efficacia sulla diagnosi scende in media dal 75,3% per i vaccinati entro 5 mesi al 43,9% per i vaccinati da più di 5 mesi; l’efficacia sulla malattia severa scende in media dal 92,5% per i vaccinati entro 5 mesi all’84,8% per i vaccinati da più di 5 mesi

(Agenzia DIRE)

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