Pur avendo un’alta incidenza di nuovi casi e i ricoveri in aumento, l’Emilia-Romagna non ha ancora numeri da zona gialla. Anzi, “la situazione è sotto controllo”. Lo garantisce l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, questa mattina a Bologna per l’inaugurazione del nuovo hub vaccinale in Fiera. “La situazione è sotto controllo – assicura Donini – non siamo da zona gialla”.
Al momento il tasso di occupazione dei posti letto è “all’8,5% nei reparti Covid e nelle terapie intensive – spiega l’assessore – quindi siamo ancora sotto i livelli di guardia, pur avendo un’incidenza molto alta, come in tutta Italia”.
Donini ci tiene però a ribadire che “il 73-75% dei ricoverati in terapia intensiva è non vaccinato. Quindi l’appello che rivolgo a tutti coloro che possono presentarsi agli hub per la prima dose è di farlo al più presto, perchè in questo momento la pandemia sta colpendo prevalentemente con forma grave le persone non vaccinate, anche non anziane”.
A confermare il quadro è il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon. Anche sotto le Due torri “la situazione è ancora sotto controllo – spiega – lo sforzo organizzativo è enorme, perchè gli ospedali sono impegnati nella gestione ordinaria delle altre patologie e nel recupero delle liste di attesa. A questo si affianca una pressione sugli ospedali che sta crescendo, ma non in maniera esponenziale. In questo momento abbiamo più di 230 persone ricoverate nei nostri ospedali”. La situazione, ci tiene però a dire Bordon, “può essere ancora più sotto controllo se tutti, nel proprio piccolo, danno un contributo usando la mascherina, mantenendo il distanziamento e igienizzando le mani, che sono le regole base, e ovviamente aderendo alla campagna vaccinale”.
Intanto anche l’Esercito sarà coinvolto nel tracciamento dei casi positivi in Emilia-Romagna, soprattutto quelli nelle scuole, per “scongiurare il più possibile la didattica a distanza”. L’assessore Donini spiega: “Esiste un protocollo condiviso da qualche mese tra Governo e Regioni che è teso a mantenere il più possibile gli studenti a scuola e a diminuire il più possibile la Dad. Per farlo serve però un tracciamento efficace, veloce e puntuale, oltre a un rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza nelle scuole”.
Quel protocollo, continua Donini, fu attivato “quando l’incidenza sulla popolazione scolastica era di 50 casi su 100.000 persone. Quando ci siamo trovati a livello nazionale con un’incidenza dieci volte tanto alcune Regioni, come Friuli e Veneto, hanno chiesto di rivedere i protocolli”. In un primo momento, rimarca l’assessore, “il Governo aveva individuato una modalità che abbiamo chiesto da subito di riconsiderare, perché portava alla didattica a distanza”. A quel punto il Governo, insieme all’autorità commissariale, ha deciso di “mettere in campo l’Esercito. Ci è sembrata un’idea molto buona – afferma Donini – li abbiamo incontrati ieri e abbiamo già ricevuto una disponibilità, ancora da quantificare in termini di risorse, per far sì che il tracciamento e la tempestiva ricognizione sui contatti dei casi possa vedere anche la partecipazione dell’Esercito e delle forze della struttura commissariale”.
In poche parole, garantisce l’assessore, “siamo tutti impegnati a scongiurare al massimo la Dad, ma le forze in campo non sono infinite e dipende anche dell’incidenza del virus. Aumentando a dismisura i casi in età scolastica, abbiamo anche situazioni con 800 positivi su 100.000 abitanti, aumentano molto anche i carichi di lavoro sui dipartimenti di sanità pubblica. E non essendoci forze infinite, abbiamo chiesto all’Esercito di darci una mano – ribadisce Donini – l’intenzione c’è e nei prossimi giorni conteremo anche su questa risorsa per mantenere il più possibile gli studenti a scuola”.
Ed esentare gli studenti dal Green pass sugli autobus? “Immagino che il Governo ci rifletterà. Ma noi non possiamo che condividere la massima prudenza e attenzione”. Così l’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna risponde alla lettera inviata oggi al Governo dal Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’istituto dell’Emilia-Romagna, che chiedono appunto di rivedere la norma sull’obbligo di Green pass sui mezzi pubblici.
“Immagino sia una questione posta in sede governativa dai ministeri competenti – dice Donini – la politica di estensione del Green pass è del Governo, noi aspettiamo la sua decisione. Immagino rifletterà su questa richiesta, ma per quel che ci riguarda i mezzi pubblici devono essere ben presidiati e sicuri, perché il Covid è un virus respiratorio. Quindi dove c’è assembramento, o c’è la massima protezione o ci deve essere il minor rischio di contagio. Il Governo ha scelto questo provvedimento abbastanza importante di estensione del Green pass, dal punto di vista della salute pubblica non ci si può che adeguare e condividere la massima prudenza e la massima attenzione alle azioni di contenimento del virus”. Dal punto di vista sanitario, ribadisce Donini, “sui mezzi pubblici, dove c’è in uno spazio ristretto una concentrazione importante di persone, o si ha una protezione adeguata, penso alla mascherina Ffp2, oppure il rischio di contagio è molto elevato. Per questo la mascherina sugli autobus è obbligatoria e ho chiesto che vengano intensificati i controlli”.
(Agenzia DIRE)