“L’orario dei treni a lunga percorrenza nel piacentino non deve essere assolutamente modificato. È un servizio indispensabile per i pendolari della zona – dato che non è possibile inserire in quella tratta treni regionali – e infatti la Regione lo sostiene con un rimborso sugli abbonamenti alta velocità che arriva fino al 45%. È sbagliato e fuori luogo penalizzare cittadini che utilizzano il trasporto pubblico quotidianamente per lavoro e studio che invece andrebbero agevolati e facilitati perché con la loro scelta fanno bene all’ambiente e aiutano la transizione ecologica”.
Così l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, riassume i contenuti della lettera che ha inviato oggi al ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e all’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, per esprimere il proprio disappunto insieme alla richiesta di revisione o annullamento delle modifiche all’offerta treni a lunga percorrenza nel bacino di Piacenza previste dal cambio orario del 12 dicembre 2021.
In particolare, la revisione dell’orario comporterà l’eliminazione della fermata a Piacenza di una coppia di Frecce, una decisione che va a sommarsi a un’altra modifica, si legge nella lettera, “già praticata recentemente, collocando il treno Parma-Milano Centrale in arrivo alle 8:17 (2456) non più Milano Centrale ma a Milano Porta Garibaldi con sensibile allungamento di tempi percorrenza in una fascia oraria particolarmente critica”.
“Così non va affatto bene– ribadisce Corsini– perché questi cambi costituiscono un peggioramento per le condizioni di viaggio dei pendolari piacentini in un momento particolarmente delicato. Il servizio offerto dai treni a lunga percorrenza costituisce per gli utenti della nostra regione un servizio essenziale, in particolare per quanto riguarda gli scambi tra Piacenza e Milano, oltre che tra le città poste lungo la via Emilia”.
Nella lettera, infine, si evidenzia che ci sono “grandi criticità anche sulla linea Bologna-Rimini sulla quale per i livelli di saturazione dell’infrastruttura non è possibile potenziare il servizio regionale, e di conseguenza quote significative di utenza ricorrono al servizio AV, non trovando adeguata risposta nelle fermate di Forlì e Cesena, per le quali chiediamo di aumentare le fermate dei treni a lunga percorrenza”.