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Piergiorgio Morosini e Pierpaolo Romani a Cattolica con Libera Rimini

Parlare di malavita e criminalità organizzata è il primo modo per prevenire questi fenomeni. E’ questo il senso della doppia iniziativa che si svolgerà giovedì prossimo, 9 marzo, a Cattolica, organizzata da LIBERA Rimini e dall’associazione cattolichina “Rimbalzi Fuori Campo”, con la partecipazione del giudice Piergiorgio Morosini e del coordinatore di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani.

Morosini e Romani parteciperanno in mattinata ad un incontro presso la Scuola media di Cattolica con gli studenti delle classi terze di Cattolica e San Giovanni in Marignano. Titolo dell’iniziativa “Il consenso negato”, da una citazione del giudice Paolo Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. I due testimonial saranno accompagnati dall’assessore regionale dell’Emilia Romagna Emma Petitti.

Morosini e la Petitti, parteciperanno inoltre, in serata, alle 20 a una “Cena della legalità” presso il Centro sociale Vici-Giovannini di via Umbria a Cattolica, nel corso della quale Morosini parlerà di Rosario Livatino, giovane magistrato ucciso dalla mafia agrigentina nel 1990. Un magistrato, il cattolichino Morosini, che ha lavorato lunghi anni presso la procura antimafia di Palermo, che ricorda la vita e l’impegno di un altro grande magistrato.

Le due manifestazioni del 9 marzo costituiscono congiuntamente uno dei tanti momenti dei “100 passi verso il 21 marzo”, percorso, fatto di incontri, dibattiti, pranzi e cene della legalità, organizzato dal coordinamento riminese di LIBERA, come avvicinamento alla Giornata, in cui si celebrerà la XXII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dal Libera e da Avviso Pubblico.

La giornata coincide con l’inizio della primavera e rappresenta un momento importante affinché il ricordo e la commemorazione di tutte le vittime della criminalità organizzata possano unirsi nel nostro quotidiano impegno civile. Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto l’elenco di circa mille nomi di vittime innocenti delle mafie. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarle tutte. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.

In l’Emilia Romagna la piazza scelta è Rimini per organizzare la prima e più grande manifestazione antimafia della Romagna e dare voce alle tante realtà che si occupano di antimafia sociale e legalità democratica. Da tutte le province della regione arriveranno studenti, amministratori pubblici, associazioni, parrocchie e saranno coinvolti centinaia di gruppi e di scuole.

Le iniziative di Cattolica sono organizzate del Coordinamento di Rimini di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” in collaborazione con Rimbalzi Fuori Campo.

Rimbalzi fuori Campo è un’associazione cattolichina che si occupa di sensibilizzazione nei confronti di temi importanti e di rilevanza sociale tra cui, in particolare, la legalità in ogni sua forma e l’inclusione sociale, con particolare riferimento allo sport. Ogni anno l’associazione organizza, a Cattolica e nei Comuni limitrofi, varie iniziative tra cui spiccano, in particolare, la “Serata della Legalità” e il “Festival della Cultura Sportiva”. L’associazione fa parte della rete di LIBERA.

Approfondimenti

Rosario Livatino, conosciuto anche come il “giudice ragazzino” (espressione che è anche titolo di un libro su di lui di Nando Dalle Chiesa e successivamente di un film), aveva affrontato già ad inizio carriera gli intricati rapporti tra mafia, politica e massoneria, e avviato le indagini su quella che sarebbe più tardi esplosa come la “tangentopoli siciliana”. Il 21 settembre 1990 il giudice, di 38 anni, a bordo della sua auto, fu avvicinato, braccato e ucciso da un commando mafioso. Nella sentenza di condanna all’ergastolo dei mandanti, è scritto che venne ucciso perché “perseguiva le cosche mafiose impedendone l’attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria, se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l’espansione della mafia”. Attualmente è in corso il processo di beatificazione del giudice Livatino.

“I 100 passi” hanno già visto alcuni momenti significativi nella nostra zona. Il 26 novembre scorso, con la presenza di Margherita Asta, famigliare di vittime di mafia, che perse sua madre, Barbara Rizzo, e i suoi fratellini Salvatore e Giuseppe Asta, durante la strage di Pizzolungo del 1982 che ha partecipato a una manifestazione nella giornata contro la violenza delle donne organizzata a Misano. Il 15 gennaio è stata Rosaria Cascio, collaboratrice di Padre Pino Puglisi, a ricordare la figura e l’opera del parroco di Brancaccio, ucciso dalla mafia palermitana nel 1993. Lo ha fatto nel corso di un pranzo della legalità, organizzata dall’Associazione Passi di Legalità all’interno del Centro parrocchiale di Morciano. Inoltre “Il viaggio legale”, progetto realizzato da diverse associazioni, tra cui Libera e la Cgil, con la presenza a Rimini, il 17,18 e 19 Febbraio della Citroen Mehari di Giancarlo Siani, il giovane giornalista del Mattino di Napoli ucciso dalla camorra nel 1985 a bordo della sua auto, viaggio che si è concluso con un pranzo in ricordo di un’altra vittima innocente, Attilio Romanò, giovane imprenditore ucciso per uno scambio di persona nel 2005. Il 1 Marzo Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso a Cinisi, Palermo il 9 maggio 1978, ha portato la sua testimonianza a Radio Talpa, a Cattolica, all’Istituto De Gasperi di Morciano e durante il concerto con Pippo Pollina a Misano Adriatico. Oltre a questi eventi, tavole rotonde sui beni confiscati in provincia di Rimini, dibattiti all’università sui provvedimenti del giudice Roberto Di Bella sui percorsi di affido per i figli di famiglie mafiose, incontri con la cittadinanza, gruppi scout e parrocchie.

Notizie di servizio sulla cena (che come altri appuntamenti analoghi, ognuno dei quali dedicato ad una vittima di mafia, funge anche da autofinanziamento per LIBERA): Centro Giovannini Vici, via Umbria, 23 – Cattolica; inizio ore 20; menù di pesce, costo 18 euro; per informazioni e prenotazioni ENTRO DOMANI, MARTEDI’ 7 MARZO, tel: Angelo 3386024069, Paolo 3339932542, Rosella 3498094344.

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