Nella settimana dal 1 al 7 novembre in Romagna si sono registrate 1185 positività (4,2%) su un totale di 28.472 tamponi. “Si registra – precisa AUSL Romagna – un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+282). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 94 pazienti, di cui 5 in terapia intensiva”.
Intanto scendono a 217 i sanitari sospesi da AUSL Romagna perchè non vaccinati; una settimana fa erano 217. Si tratta di 15 medici ospedalieri, 180 nel persnale non medico, 22 fra medici e sanitari operanti in strutture convenzionate.
Nelle scuole della Romagna ci sono 35 classi in quarantena. In provincia di Rimini sono 4: una nelle scuole d’infanzia, un’altra alle elementari e due nelle superiori. I nuovi casi nelle scuole riminesi sono stati 3 nei nidi, 3 negli asili, 15 nelle elementari, 9 nelle medie e 17 nelle superiori.
Si sono vericati anche alcuni focolai. In provincia di Rimini, uno in una residenza per anziani dove sono risultati positivi 10 fra ospiti e operatori; l’altro nel reparto di Medicina interna dell’ospedale Infermi, già risolto, dove erano stati contagiati 8 fra degenti e operatori sanitari.
In continuo aumento il numero dei soggetti vaccinati nei centri vaccinali aziendali (al 8 novembre 832.360 con prima dose e 747.584 con seconda dose e 50.920 con terza dose a cui vanno aggiunte 72.104 dosi somministrate dai MMG).
Come riportato dal «Rapporto Monitoraggio dell’impatto della campagna di vaccinazione sulle infezioni da COVID-19 nella Regione Emilia- Romagna – Aggiornamento al 26 Ottobre», nonostante la variante delta rappresenti oramai la totalità dei nuovi casi, l’efficacia della vaccinazione si conferma persistentemente molto elevata anche in Emilia Romagna.
Qui, si legge nel Rapporto, i NON vaccinati hanno:
• un rischio di quasi 4 volte maggiore di acquisire l’infezione da SARS CoV-2, rispetto ai vaccinati
• un rischio circa 5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale per COVID, rispetto ai vaccinati
• un rischio circa 14 volte maggiore di essere ricoverati in terapia intensiva per COVID, rispetto ai vaccinati
Nel periodo dal 23 Settembre al 20 Ottobre 2021, l’incidenza dei ricoveri in ospedale per COVID è stata di 6,9/10.000 nei non vaccinati, rispetto a 1,4 nei vaccinati.
Tale dato regionale viene confermato anche in Ausl della Romagna dove i NON vaccinati hanno:
• un rischio circa 3 volte maggiore di acquisire l’infezione da SARS CoV-2, rispetto ai vaccinati
• un rischio circa 5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale per COVID, rispetto ai vaccinati
“I dati della settimana presa a riferimento – commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario Ausl Romagna – mostrano una maggior circolazione del virus su tutto il territorio, comune a tutto il Paese, con un ulteriore aumento dei nuovi casi di positività. Anche sul fronte ospedaliero si registra un incremento dei ricoveri, soprattutto nei reparti ordinari, ma grazie all’effetto protettivo dei vaccini nell’evitare soprattutto forme più gravi della malattia, la percentuale di occupazione dei posti letto a livello aziendale al momento resta ancora sotto controllo”.
“In questa situazione, con le temperature più basse che ci costringono a vivere prevalentemente al chiuso, è ancora più importante accelerare con le vaccinazioni. Sul territorio aziendale il numero dei soggetti vaccinati è in continuo aumento ma dobbiamo spingere sulle terze dosi che servono per rafforzare le nostre difese e alle quali tutti i cittadini romagnoli dai 60 anni in su possono sottoporsi anche senza la prenotazione, accedendo direttamente ai punti hub vaccinali. Raccomando anche agli operatori sanitari di fare il richiamo quanto prima. Così come dobbiamo continuare a insistere con le prime dosi e con chi ancora non ha completato il ciclo vaccinale perché la malattia è ancora pericolosa. Ognuno di noi può fare la propria parte, per proteggere sé stessi e gli altri: vaccinandosi e rispettando scrupolosamente le buone pratiche nella vita di tutti i giorni”, raccomanda Altini.