Sul crollo dei blocchi in pietra d’Istria di uno dei due banconi della Vecchia pescheria di Rimini nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre non sono ancora state chiarite le dinamiche. Il Comune di Rimini in un comunicato stampa inviato nel pomeriggio di sabato 30 ottobre scriveva che “il presunto responsabile di quanto accaduto era stato individuato”. Il giovane in questione è un 22 enne che si è pure infortunato in seguito al cedimento dei blocchi di pietra e nega di aver danneggiato il bancone e lo stesso sindaco Sadegholvaad aveva parlato sulla stampa locale di “un probabile incidente”.
Se la verità non è ancora stata appurata, tuttavia, pesanti sono state le dichiarazioni di alcuni esponenti politici così come pure le esternazioni sui social media dei soliti leoni da tastiera.
In una lettera pubblicata sul Resto del Carlino e sul Corriere Romagna il ragazzo attacca sia la stampa che l’opinione pubblica.
Eccone alcuni stralci.
“Nella notte tra venerdì e sabato mi trovavo lì con alcuni amici e mentre chiacchieravo con alcuni di loro appoggiato al bancale, improvvisamente la lastra di marmo ha ceduto – è scritto– trascinandomi a terra e rovinandomi addosso. Insieme ai numerosi presenti che mi hanno soccorso, è stata immediatamente chiamata l’ambulanza e avvisata la polizia di stato per i dovuti rilievi. Fino a qui solo uno spiacevole e doloroso incidente (ho il tendine d’Achille pesantemente lesionato)”. . La stessa dinamica dei fatti è stata vagliata dalla Polizia di Stato grazie alle immagini di videosorveglianza delle telecamere della zona. “Un brivido mi è corso lungo la schiena – prosegue poi la lettera – a sentire commenti da bar che invocavano giustizia usando sulla mia testa la stessa mazzuola con cui avevo distrutto il bancone (sic!). A fianco intanto montava la ormai consueta montagna d’odio sui social, che cercava famelica l’identificazione del soggetto contro cui scagliarsi”. Il ventiduenne anticipa che “probabilmente un giudice si esprimerà riguardo all’eventuale risarcimento danni” ma al tempo stesso spiega di essere “deluso dal giornalismo quando si butta a capofitto sull’accaduto cercando non la verità quanto la sensazione. Mi delude la politica in perenne campagna elettorale pronta ad usare ciò che accade e le persone coinvolte come occasioni e schermi di difesa o attacco per il proprio consenso”.