Confermati in Appello i quattro anni dati dal Tribunale di Rimini a Giulio Lolli. La Corte di Appello di Bologna ha confermato la pena di quattro anni e sei mesi per l’imprenditore degli yacht, condannato in primo grado lo scorso febbraio.
Il Tribunale di Rimini aveva condannato per associazione a delinquere il “pirata delle truffe” a 4 anni e sei mesi di reclusione disponendo la scarcerazione solo formale dell’imprenditore bolognese di origini romagnole. Prescritti tutti gli altri reati.
Fuggito via mare dopo il crac della sua società, nel 2010, Lolli, soprannominato ‘il pirata’ era stato arrestato una prima volta a Tripoli nel 2011, poi era riuscito rocambolescamente a scappare ed era stato nuovamente, prelevato nell’ottobre 2017, sotto gli occhi della giovane moglie, su mandato d’arresto libico: mesi dopo si venne a sapere che la ragione era legata alla sua attività di ‘polizia marittima’ e di un presunto fiancheggiamento del gruppo estremista separatista e di traffico di armi, visto che si era ritratto in alcune foto a bordo di imbarcazioni, adibite al trasporto di mezzi militari, insieme a esponenti di primo piano della Shura di Bengasi. E’ stato estradato nel 2019.
Deluso l’avvocato di Lolli, Antonio Petroncini: “La condanna per il reato di associazione a delinquere non è fondata. Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza per decidere se fare ricorso in Cassazione”
Giulio Lolli ha in corso un altro processo al tribunale di Roma dove dovrà rispondere dell’accusa di terrorismo e di traffico di armi.