Anche nella seduta di ieri a Roma, per la seconda volta, il Comitato INPS non ha deliberato la proroga di due anni per la mobilità dei lavoratori dell’ex società gestrice dell’aeroporto “Fellini” di Rimini, Aeradria.
Una possibilità che la legge consente : i lavoratori Alitalia ne stanno usufruendo da anni. Ma a Rimini la situazione si è complicata in un rimpallo fra INPS, Commissario liquidatore della Società, organizzazioni sindacali (CGIL e UIL).
L’INPS non delibera perché deve avere ancora diversi milioni di contributi non versati da Aeradria. Il Commissario liquidatore è pronto a pagare (i soldi ci sono), ma dall’INPS non arrivano i conteggi esatti; di conseguenza il liquidatore non può chiedere al Giudice fallimentare l’autorizzazione a versare.
Le organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra a tutela dei diritti dei lavoratori in mobilità, diversi dei quali da mesi sono senza entrate per mancanza di decisioni da parte dell’INPS. Chiedono che gli organismi preposti, ognuno per la sua parte, facciano in fretta a compiere quello che la legge gli assegna.
E intanto l’ansia dei lavoratori cresce. Hanno già sulle spalle infiniti accordi presi a difesa del loro posto di lavoro (in Prefettura, con la nuova proprietà): tutti disattesi. Pochi degli ex dipendenti Aeradria sono stati riassunti dalla nuova società gestionale di Corbucci. Qualche decina ha trovato altre collocazioni, ma circa 50 sono senza ancora lavoro e, al momento, senza alcuna copertura economica.
I lavoratori, assieme al sindacato, si augurano che per la prossima seduta del Comitato INPS a Roma siano state risolte le beghe burocratiche e che l’INPS possa procedere rapidamente alla proroga per altri due anni della mobilità agli ex dipendenti Aeradria aventi ancora diritto.