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No Green pass, Bonaccini minacciato: nelle chat suo numero di telefono e indirizzo

C’è preoccupazione in tutta Italia per il clima di tensione alimentato dalle frange no vax e no green pass in vista dell’entrata in vigore nella giornata di domani delle nuove normative che di fatto imporranno di esibire il green pass sul trasporto pubblico di lunga percorrenza e in ambito scolastico.
Nella chat in cui gli attivisti si scambiano tra loro messaggi e direttive sono comparsi i nomi e i cognomi, ma anche gli indirizzi di casa e i numeri telefonici di politici, giornalisti, e più in generale persone che l’ambiente No Vax e No Green Pass reputa ostili.  Parallelamente gli stessi attivisti starebbero organizzando sit in di protesta in 54 stazioni per bloccare la circolazione dei treni.
Anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini è finito nel mirino ed è lui stesso ad annunciarlo sulla sua pagina Facebook.
“Anche il mio nome, con tanto di indirizzo di casa e recapito telefonico, è tra quelli diffusi nella chat dei No Vax che su Telegram invitano alla ribellione contro la “dittatura sanitaria” e la “dittatura Covid”. Straparlano di libertà ma vogliono intimidire, esponendo a rischi non solo me ed altri, ma anche i famigliari. Aggressioni verbali e, come purtroppo abbiamo visto anche negli ultimi giorni, anche fisiche. Episodi gravissimi e inaccettabili.
Ho già segnalato il fatto alle autorità competenti perché si è superata la soglia della legalità. Personalmente non mi lascio intimidire. Questi attacchi non fanno altro che stimolarmi nel mio lavoro per portare fuori dalla pandemia la nostra comunità”.
Intanto è emerso che anche ad essere stati minacciati sarebbero stati anche l’ex premier Romano Prodi e come riporta il Corriere di Bologna l’ex parlamentare bolognese Giuliano Cazzola che aveva proferito frasi a sua volta minacciose contro i no green pass: «Serve Bava Beccaris» con riferimento alla repressione nel sangue dei moti di Milano del 1898.

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