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Garattoni-Rimini Coraggiosa: “Ecco il focus sull’agricoltura nel territorio”

Luigi Garattoni di Rimini Coraggiosa presenta un focus sull’agricoltura nel territorio.

“In questi giorni di campagna elettorale il focus dei candidati e delle forze politiche è esclusivamente incentrato sulle luci della città, sul problema dei parcheggi, sul turismo, ecc., con i faccioni dei candidati sindaci stampati sui manifesti 6×3, il cui costo è uno schiaffo alle persone in difficoltà. Ma questo oggi purtroppo è diventata la politica, nessun vero approfondimento, ma solo slogan, il tifo, mi piace, non mi piace, i selfie, come se la politica fosse una partita di calcio e non approfondimento, condivisione, empatia. Oggi proverò a parlare sinteticamente del sistema agricolo riminese, di cui nessuno parla, di come sia importante per il turismo e per tutti noi, questo settore indispensabile per la nostra alimentazione, la nostra economia, la nostra vita”, spiega.

“Ogni giorno sulle nostre tavole consumiamo prodotti agricoli di cui poco ci importa della loro storia, di come vengono prodotti , della loro provenienza, guardiamo quasi esclusivamente al prezzo del prodotto. Oggi l’agricoltura a Rimini anche e soprattutto a seguito della grande urbanizzazione di questi anni e di quella che si prospetta, soprattutto a Rimini Nord con la variante della statale 16, ha visto e vede scomparire fasce importanti di territorio agricolo. Il territorio agricolo poi è in gran parte di proprietà di Enti assistenziali ( ASP Valloni Marecchia, Ausl ,Curia, ecc.) e non dovrebbe essere finalizzato alla produzione di biomasse, dovrebbe invece diventare motore per lo sviluppo per giovani imprese che intendono lavorare in campagna. Gli affitti che gli agricoltori pagano agli enti proprietari dei terreni anche se a volte non sono esosi hanno però un limite: i finanziamenti regionali che vengono destinati all’agricoltura finiscono ai proprietari dei terreni e non a chi quei terreni coltiva e lavora”.

Esiste poi e non è secondario il problema della manodopera , dei lavoratori di questo settore che nella stragrande maggioranza sono giovani immigrati che svolgono questo duro lavoro perché molti italiani non sono disposti a farlo per la fatica ( tanta) e il salario ( misero). Molti di loro nonostante lavorino duramente si trovano nella condizione di non sapere se il loro permesso di soggiorno è regolare perché la pandemia ha interrotto i loro contratti quando e se esistevano, mentre il lavoro nero e grigio è la norma.

“DIRE GOVERNO PAGARE A NOI BENE “ SONO LE PAROLE CHE MI HANNO DETTO I RAGAZZI CHE LAVORANO DALL’ALBA AL TRAMONTO.

Vanno poi abolite le aste al doppio ribasso che sono pratiche portate avanti dalla grande distribuzione che, se è vero che propongono prezzi bassi e competitivi, finiscono per schiacciare i ricavi dei produttori e abbassano i salari di lavoratori e braccianti del settore.

Credo che questo argomento, anche se ha aspetti che riguardano le politiche nazionali, abbia e debba avere una sua declinazione sul nostro territorio secondo il concetto: pensare globalmente, agire localmente, perché il rapporto fra consumatore e produttore dovrebbe essere incentivato e sostenuto dalla politica molto più attivamente di quello che viene fatto oggi, favorendo ed incrementando i mercatini dei produttori locali e le attività dei GAS ( gruppi di acquisto solidali)”, conclude Garattoni.

 

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