I dati elaborati dalla Camera di commercio della Romagna, al I semestre 2021, rilevano per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini un aumento annuo delle imprese giovanili attive, che si differenzia dalla sostanziale stabilità nazionale e risulta superiore alla variazione positiva regionale. Tale incremento interrompe un periodo caratterizzato da continue diminuzioni, che si protraeva ormai da un decennio. In crescita la maggior parte dei principali settori: Commercio, Costruzioni, Agricoltura, Manifatturiero, Servizi alle imprese e, soprattutto, Attività professionali, scientifiche e tecniche. In calo, invece, Alloggio e ristorazione e Servizi alle persone. Aumentano le società di capitale costituite prevalentemente da giovani under 30.
Dalle elaborazioni effettuate dalla Camera di commercio della Romagna, al 30 giugno 2021, nell’aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, si contano 4.616 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,5% del totale delle imprese attive (6,9% in Emilia-Romagna e 8,7% in Italia)
Nel confronto con il 30 giugno 2020 si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 2,5%, diversamente dalla sostanziale stabilità a livello nazionale (+0,2%), superiore alla variazione positiva regionale (+1,8%). Si interrompe, così, un periodo lungo dieci anni di variazioni negative.
I principali settori economici risultano, nell’ordine: Commercio (28,2% delle imprese giovanili), Costruzioni (15,9%), Alloggio e ristorazione (13,6%), Agricoltura (7,1%), Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (6,4%), Industria Manifatturiera (5,8%), Attività professionali, scientifiche e tecniche (4,7%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,3%). In termini di variazione annua si registra un aumento delle imprese giovanili nella maggior parte di questi: +0,9% nel Commercio, +2,2% nelle Costruzioni, +1,9% nell’Agricoltura, +6,0% nel Manifatturiero e +7,5% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. Da sottolineare, inoltre, il deciso incremento nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche: +23,2%. In diminuzione, invece, Alloggio e ristorazione, dello 0,6%, e Altre attività di servizi, del 4,2%.
Le imprese giovanili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai seguenti settori: Attività finanziarie e assicurative (10,4%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (9,3%), Altre attività di servizi (9,1%), Alloggio e ristorazione (8,4%), Attività professionali, scientifiche e tecniche (8,3%), Commercio (7,9%) e Servizi di informazione e comunicazione (7,9%).
Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese giovanili sono imprese individuali (74,7% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (15,9%) e società di persone (8,7%). Nel confronto con l’anno precedente crescono le imprese individuali (+2,6%) e le società di capitale (+4,6%) mentre calano le società di persone (-1,2%).
“Lo scenario attuale è sicuramente molto complesso ma è altrettanto anche ricco di nuove opportunità. Opportunità fondate su nuove competenze ed energie, in grado di elaborare una visione capace di permettere radicali cambiamenti e “discontinuità” – dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna –. L’imprenditoria giovanile, quindi, rappresenta una dimensione strategica del nostro tessuto produttivo, perché si giova della naturale propensione dei giovani all’innovazione. Tanto il mercato del lavoro quanto l’intero sistema imprenditoriale, hanno fortemente bisogno di una componente propulsiva perché è proprio da questa che si innescano processi virtuosi di sviluppo di lungo periodo in grado di promuovere un vero incremento della competitività delle imprese e dell’attrattività del territorio. Proprio per questi motivi, i primi segnali, dopo molto tempo, di ripresa di questa importante sezione del nostro sistema imprenditoriale, vanno interpretati con particolare attenzione, fiducia e anche un ulteriore impegno. Occorre puntare con determinazione sempre maggiore su percorsi di educazione e cultura imprenditoriale e sulle attività di supporto, come quelle che svolgono sui territori gli incubatori/acceleratori d’impresa e su incentivi mirati. In tutte queste attività la Scuola, le Associazioni di categoria e tutto il Sistema camerale possono svolgere un ruolo di fiancheggiamento e sostegno, a partire dalle iniziative di orientamento e formazione, che è fondamentale per stimolare nuove vocazioni e consolidare antiche competenze”.
Le Imprese Giovanili: focus provinciale Rimini
Al 30 giugno 2021 in provincia di Rimini si contano 2.384 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,9% del totale delle imprese attive (6,9% anche in Emilia-Romagna e 8,7% in Italia).
Nel confronto con il 30 giugno 2020, si riscontra un aumento delle imprese giovanili del 2,6%, diversamente dalla sostanziale stabilità a livello nazionale (+0,2%), superiore alla variazione positiva regionale (+1,8%). Tale crescita interrompe l’andamento negativo degli ultimi dieci anni.
I principali settori economici sono il Commercio (28,1% delle imprese giovanili), le Costruzioni (16,7%), l’Alloggio e ristorazione (15,8%), le Altre attività di servizi (in prevalenza servizi alle persone) (6,3%), l’Industria Manifatturiera (5,6%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,9%), l’Agricoltura (4,4%) e le Attività professionali, scientifiche e tecniche (4,1%). Rispetto al 30 giugno 2020 aumentano le imprese giovanili in tutti i settori citati, ad eccezione dell’Alloggio e ristorazione (-2,3%): +1,5% nel Commercio, +1,3% nelle Costruzioni, +3,5% nelle Altre attività di servizi, +18,8% nel Manifatturiero, +6,4% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +1,0% nell’Agricoltura. Forte incremento, inoltre, nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche: +28,9%.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive risultano, nell’ordine: Attività finanziarie e as–. L’imprenditoria giovanile, quindi, rappresenta una dimensione strategica del nostro tessuto produttivo, perché si giova della naturale propensione dei giovani all’innovazione. Tanto il mercato del lavoro quanto l’intero sistema imprenditoriale, hanno fortemente bisogno di una componente propulsiva perché è proprio da questa che si innescano processi virtuosi di sviluppo di lungo periodo in grado di promuovere un vero incremento della competitività delle imprese e dell’attrattività del territorio. Proprio per questi motivi, i primi segnali, dopo molto tempo, di ripresa di questa importante sezione del nostro sistema imprenditoriale, vanno interpretati con particolare attenzione, fiducia e anche un ulteriore impegno. Occorre puntare con determinazione sempre maggiore su percorsi di educazione e cultura imprenditoriale e sulle attività di supporto, come quelle che svolgono sui territori gli incubatori/acceleratori d’impresa e su incentivi mirati. In tutte queste attività la Scuola, le Associazioni di categoria e tutto il Sistema camerale possono svolgere un ruolo di fiancheggiamento e sostegno, a partire dalle iniziative di orientamento e formazione, che è fondamentale per stimolare nuove vocazioni e consolidare antiche competenze”.sicurative (11,5%), Altre attività di servizi (10,0%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (9,9%), Servizi di informazione e comunicazione (8,4%), Costruzioni (8,0%) e Alloggio e ristorazione (7,9%).
Riguardo alla natura giuridica delle imprese giovanili, prevalgono nettamente le imprese individuali (73,4% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (17,2%) e società di persone (8,8%). In termini di variazione annua si riscontra, da un lato, la crescita delle imprese individuali (+3,1%) e delle società di capitale (+3,0%), dall’altro, il calo delle società di persone (-1,9%).
In un contesto di analisi territoriale, si evidenzia come la maggioranza delle imprese giovanili provinciali si trova nel comune di Rimini (46,2%), ovvero nel “Grande centro urbano” .Buona anche la presenza nei comuni di Riccione (11,2%), Bellaria-Igea Marina (6,6%), Santarcangelo di Romagna (5,8%) e Coriano (2,7%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 26,3%), e di Cattolica (6,2%), Misano Adriatico (4,0%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) (”area del Basso Conca”, totale 12,0%). Ad essi vanno aggiunti Morciano di Romagna (2,2%), Montescudo-Monte Colombo (1,3%) e San Clemente (1,2%) (Valconca), Verucchio (2,5%), Novafeltria (1,7%) e Poggio Torriana (1,4%) (Valmarecchia).
Infine, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese attive risultano Gemmano (9,6%), Casteldelci (8,5%), Montefiore Conca (8,4%), Sant’Agata Feltria (8,1%), Verucchio (8,0%), Poggio Torriana (8,0%), Pennabilli (7,5%), Morciano (7,4%), Saludecio (7,4%) e Rimini (7,3%).
Fonte: Infocamere Movimprese-StockView
Elaborazioni: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini” a cura dell’Ufficio Informazione economica
Il fascicolo completo è disponibile nel sito della Camera della Romagna, nella sezione Informazione Economica dedicata a: Movimprese – Imprese giovanili
Rapporto economia: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268
Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294