Il blitz della Guardia di finanza in spiaggia, che ha messo i sigilli ad alcune cabine tra il bagno 31 e il 33 bis, nel tratto parallelo al nuovo lungomare era scattato il 15 luglio scorso. Il sequestro è scattato perché mancavano ancora alcune autorizzazioni per la realizzazione di alcune strutture presso gli stabilimenti balneari, che sono stati rinnovati e ristrutturati in contemporanea col nuovo lungomare. Purtroppo dopo giorni la situazione non è ancora risolta e il Partito Democratico con una nota ritorna sull’argomento.
“In seguito al Consiglio Comunale di giovedì scorso, il Partito Democratico esprime grande preoccupazione nel dover registrare che le questioni legate all’arenile e al lungomare siano ancora in totale precarietà in piena stagione turistica.
Non possono essere scaricate le responsabilità tutte sui privati, che in verità hanno cercato di uniformarsi al Piano dell’Arenile, come invece hanno cercato di fare il Sindaco e l’Assessore Neri durante il Consiglio Comunale.
Purtroppo, ed è innegabile, è mancato un serio ed efficace coordinamento del Comune nei mesi precedenti all’inizio dei lavori sul lungomare, un coordinamento non solo formale e burocratico, così come è stato, bensì capace di seguire passo dopo passo lo sviluppo del nuovo lungomare.
Auspichiamo che “nelle prossime ore” si possano sciogliere i nodi che fino ad ora sembrano di difficile soluzione, così come ha evidenziato il Dirigente Comunale Giuffrida, che la parte della documentazione riguardante il Demanio Marittimo possa trovare adeguate soluzioni che consentano di conseguire il ripristino in un contesto coerente allo stesso Piano dell’Arenile.
Il Partito Democratico in queste settimane ha sempre assunto un atteggiamento di responsabilità, attento all’interesse della città, chiusa comunque questa fase, così drammaticamente delicata, in piena stagione turistica, occorrerà fare un bilancio su ciò che è avvenuto ed individuare le responsabilità politiche con le dovute conseguenze.”