“Che storia è mai questa? Una Regione, una Provincia, le istituzioni si disinteressano, cioè dichiarano – scrive in una nota Cesarino Romani, portavoce di Europa Verde-Verdi – per voce del Presidente della Provincia, che non c’è altra soluzione che sopprimere il giovane capriolo che si è “accasato”da mesi nell’aeroporto di Rimini; perché, invece, non si agisce per salvarlo? Una decisione che ora viene solo “sospesa” – prosegue la nota di Cesarino Romani – grazie all’intervento, per ora determinante, di numerosi cittadini, ambientalisti ed animalisti, che ieri sera hanno protestato per evitare la sua soppressione. Ma ecco come si è arrivati a questo: la direzione dell’Aeroporto Fellini, in previsione della ripresa del traffico, ha chiesto la “rimozione” del capriolo all’ufficio faunistico della Provincia, responsabile per competenza, che il 24 giugno comunica la decisione di sopprimerlo. Tale decisione, avendo sollevato le proteste di molte Associazioni ambientaliste ed animaliste, ha permesso, allora, di fermare l’uccisione dell’ungulato. Ora, però, a distanza di poche settimane, viene di nuovo sancita la sua condanna a morte. Ma perché? FEDERICO, questo il nome attribuitogli, visto che ha scelto lo scalo Fellini per procreare, è un capriolo giovane ed in salute, che potrebbe essere salvato in vari modi. Ma questa vicenda è anche esemplare per mettere a nudo la mancanza di sensibilità sia di un Privato, l’aeroporto, che delle istituzioni. Noi Verdi ci troviamo contrari a tutto ciò, motivo per cui ci uniamo a tutti coloro che lottano per salvarlo, e ci dichiariamo disponibili a contribuire (intendi a livello economico?) se occorresse, cosa che però dovrebbero fare, in primis, le istituzioni preposte. A questo proposito – conclude Cesarino Romani, portavoce di Europa Verde-Verdi – vogliamo ringraziare tutti i cittadini che hanno, con la loro spontanea e tempestiva protesta, permesso di sospendere l’abbattimento, addirittura quando le squadre erano già posizionate per intercettare l’animale selvatico”.