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Green Pass, Sileri: “Per ora eccessiva applicazione francese ma potrà essere opportunità”

Sono oltre 25 milioni (25.286.020) le persone vaccinate in Italia contro il Covid, poco meno della metà (46,82%) della popolazione over 12. E, come ricorda Adnkronos i contagi sono in risalita e l’ipotesi di una Green pass ‘alla francese’ per incentivare la campagna vaccinale si fa strada anche nel nostro Paese. Sostanzialmente il documento sarebbe richiesto per accedere a diversi locali pubblici: difatti  esperti e non solo si interrogano sulla necessità dell’obbligo del certificato verde per andare al bar, al ristorante, al cinema, a teatro anche nel nostro Paese.

Interviene anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus:  :  “Non ho mai detto di applicare il Green Pass alla francese. Ho detto a maggio: abbiamo un Green pass, facciamolo, per anticipare le riaperture. Parlare oggi di un green pass alla francese ha senso fino a un certo punto perché con un’Italia ancora tutta bianca e con i contagi ancora bassi può avere un’utilità per i viaggi e per i grandi eventi. Può anche però avere un senso in visione prospettica, ad alcune settimane da oggi. I contagi stanno salendo e quindi noi dobbiamo valutare innanzitutto l’impatto sui nostri ospedali, io credo che sarà un impatto minimo perché oggi i contagi sono prevalentemente tra giovani e tra non vaccinati, quindi i ricoveri saranno sicuramente meno rispetto a quando nessuno era vaccinato. I parametri devono essere basati sulle ospedalizzazioni dovute ai contagi”.

“Il rischio– aggiunge Sileri- è che i contagi possano continuare a salire, se nel Regno Unito sono arrivati a superare i 20.000 contagi, non vedo perchè l’Italia non debba arrivare allo stesso numero di contagi avendo peraltro meno vaccinati. Se i contagi salgono e non cambiamo i parametri delle zone di rischio è chiaro che qualche restrizione è possibile. Tra la restrizione e avere zero restrizioni grazie al green pass è chiaro che è il green pass lo strumento adatto da utilizzare per gli eventi a rischio di assembramento. Green pass che non è vincolato solo al vaccino, va bene anche il tampone o il test anticorpale per chi ha avuto la malattia. Facendo l’esempio degli stadio io dico: vorrei gli stadi più pieni possibile e più sicuri possibile, per questo il green pass è un’opportunità. Lo stesso vale per le discoteche. Non dico che debba servire per andare al ristorante, ma se a un certo punto dovessimo arrivare a 30.000 contagi con gli ospedali che vanno in difficoltà a quel punto cosa faccio metto le restrizioni per i bar e per i ristoranti oppure dico lasciamoli aperti in sicurezza? E’ chiaro che il green pass offre un’occasione in questo senso. Non chiamiamolo green pass alla francese, chiamiamolo green pass punto. Dev’essere un modo di convivere col virus che in Italia abbiamo già iniziato a sperimentare dalla fine di maggio. La Francia ha una situazione epidemiologica più grave rispetto alla nostra e hanno un’esitazione vaccinale più ampia della nostra”.

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