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Riccione: venerdì nasce CreArTe. Primo progetto la riqualificazione estetica del TRC

Venerdì 16 luglio alle ore 18.30 al Palacongressi di Riccione al Cinema Giometti, si presenterà ufficialmente l’associazione CreArTe, nata sull’onda del rapporto di reciprocità generato attraverso il format “Quella volta a Riccione”.

Chiunque sia interessato a tutte le manifestazioni della cultura: arte, artigianato, ballo, musica, pittura, scultura, fotografia, poesia, acrobazia ecc. è invitato a partecipare a questo evento pubblico che vuole gettare le basi per una futura collaborazione tra più associazioni, consorzi ed enti vari al fine di realizzare, insieme, una serie di rappresentazioni e progetti per far sì che la bellezza creativa identitaria di Riccione possa emergere ancor più imponente grazie alla condivisione ed unione d’intenti.

CreArTe – scrivono i promotori – confida in un’amministrazione comunale pronta a raccogliere il nostro invito e magari disponibile ad organizzare un festival culturale di tutte le arti e dei mestieri cosicché la Perla Verde possa diventare più appetibile dal punto di vista artistico grazie ad un intrattenimento culturale che unisca tutte gli attori in città.

Sostenere il progetto CreArTe, è volere una “città-teatro a cielo aperto” che tutto l’anno, possa offrire iniziative interessanti anche per i nuovi turismi che possono generare. 

Vorremmo che fossero i cittadini unitamente alle associazioni preposte che amano e vivono questa città, ad esprimersi sui progetti da realizzare, diventando protagonisti di un percorso unitario che punti a fornire valore aggiunto al nostro tessuto economico. 

Il primo progetto che riteniamo essenziale per Riccione riguarda la riqualificazione estetica del TRC.

Il muro non è un bel vedere e si deve finalmente intervenire.

Ed ancora visto che sognare non costa nulla, CreArTe immagina una Casa dell’Arte come Totem rappresentativo della bellezza creativa indigena in cui fare laboratori dedicati che coinvolgano sempre più i giovani troppo spesso costretti a fare ciò che è più lontano dal loro talento per potersi mantenere.

Di arte si può vivere e grazie a lei rinascere anche come meta turistica”.

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