Spacciavano nel cantiere edile dove laviravano e le droghe nelle conversazioni diventavano “misure” e finestre”. Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. di Riccione, con la collaborazione dei militari delle Stazioni Carabinieri di Montescudo – Monte Colombo e di Coriano, hanno arrestato in esecuzione di ordinanza di applicazione di misure cautelari personali coercitive A.R.di 40 anni, e D.G. di 43, per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.
L’Autorità Giudiziaria di Rimini ha contestato i medesimi reati anche a M.M., moglie coetanea del quarantenne, disponendo nei suoi confronti l’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria.
Le indagini sono durate 8 mesi e avevano preso il via nel mese di settembre 2020 dopo il tentato omicidio di un forlivese di rigini magrebine commesso a Coriano il 19 settembre 2020, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in capo a tutti e tre gli indagati. Come si sospettava, quelle coltellate avevano a che fare con un vasto giro di spaccio di diverse sostanze.
I militari hanno ricostruito l’attività illecita, con pedinamenti ed osservazioni: numerosissime le cessioni di stupefacenti, cocaina e hashish, a parecchi “clienti”.
Per camuffare le attività di spaccio, le consegne avvenivano nei pressi di una ditta edile di Montescudo – Montecolombo in cui gli indagati lavoravano. Quindi si cercava di far passare gli incontri per appuntamenti di lavorativo, durante i quali gli indagati fornivano “le misure” o ancora “le finestre”, riferendosi con linguaggio criptico allo stupefacente da consegnare.
Inoltre, nel corso delle indagini sono stati effettuati dei sequestri di sostanza stupefacente: circa 50 grammi di hashish che hanno confermato la natura illecita degli incontri.
Al termine delle attività di rito, A.R. è stato accompagnato presso la casa circondariale di Rimini, mentre D.G. è stato posto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.