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Draghi elogia economia dell’Emilia Romagna: “Voi sapete come crescere, andate sostenuti”

“Tra il 2010 e il 2019, il Pil dell’Emilia-Romagna è cresciuto del 6,9%, a fronte di un aumento del Pil nazionale dello 0,8%. Il merito è la vostra vocazione produttiva, ma questa deve essere sostenuta con adeguate infrastrutture materiali e immateriali”.

È uno dei passaggi dell’intervento del premier Mario Draghi in visita oggi in Emilia-Romagna, parlando a Spezzano di Fiorano.

Draghi ha visitato questa mattina il Tecnopolo di Bologna che ospita il Data center del Centro meteo europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) e il nuovo super-computer del consorzio Cineca. Dopo un breve tour, di una ventina di minuti, ha visitato gli impianti industriali di un complesso produttivo del distretto ceramico del Modenese.

“È la prima volta che esco da Roma da quando la pandemia ha cominciato ad attenuarsi – ha detto Draghi – e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia non solo di ricominciare ma di sprigionare le forze produttive e imprenditoriali, una propria visione”.

“Il compito del governo per questa e tutte le realtà produttive – ha aggiunto – è creare un ambiente dove le infrastrutture sono migliori, la formazione fatta bene, dove ci si sente parte della società, per investire e guardare al futuro. Il governo deve creare questo clima e aiutare le imprese come le vostre”.

“L’Emilia-Romagna è pronta – ha risposto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – E una terra dove si costruisce il lavoro e dove si progetta l’Italia di domani, si candida a mettere a disposizione per dare un contributo importante anche nell’attuazione del Pnrr, mettendo in gioco un potenziale territoriale straordinario. Gli obiettivi, progetti e le misure che il Governo ha approntati troveranno non solo il sostegno del sistema emiliano-romagnolo, ma uno stimolo a fare presto e bene”.

E nel motivare la determinazione del sistema emiliano-romagnolo nella ripartenza post pandemia, il presidente Bonaccini ha ricordato che “esattamente nove anni fa, dopo le scosse del sisma del 20 e 29 maggio che travolsero l’Emilia, insieme abbiamo saputo rialzarci e ripartire facendo della nostra, per usare le parole del presidente Mattarella, ‘ricostruzione esemplare’. Oggi come allora noi stiamo ripartendo e il nostro obiettivo deve essere quello di farlo meglio di prima”.

“E’ una sfida – ha aggiunto Bonaccini – che possiamo vincere, come Italia, se sapremo fare presto e bene. L’Emilia-Romagna è la Regione che meglio e prima ha saputo programmare, impegnare e spendere le risorse europee e nazionali della precedente programmazione. Anche per questo ci mettiamo a disposizione e ci candidiamo per dare un contributo importante anche nell’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Lo facciamo mettendo in gioco un potenziale territoriale straordinario. Con un impegno che è inciso nel Dna di questa terra: produrre nel rispetto dell’ambiente, semplificare nel rispetto della legalità nonché accompagnare questa transizione sostenendo chi investe e crea lavoro”. E’ con le imprese, ha evidenziato Bonaccini, che “dobbiamo fare il patto per la rinascita dell’Italia, per assicurare alle nostre famiglie e ai nostri figli quel lavoro di qualità che serve a un grande Paese, per essere più giusto e all’altezza delle nostre aspettative”.

Poi le richieste all’esecutivo: “La prima semplificazione che ci chiedono – puntualizza il presidente – è quella di sbloccare le infrastrutture già progettate, finanziate, autorizzate. Valeva la pena sbloccarle prima, certamente, ma se ora davvero vogliamo ripartire e metterci a correre non possiamo più esitare”, con il riferimento alla Cispadana, alla Bretella Modena-Sassuolo, legato alla concessione della A22, al passante di Bologna.

La presenza oggi in Emilia-Romagna del presidente Draghi è per il presidente Bonaccini “un riconoscimento molto importante al lavoro che insieme stiamo facendo. Per uscire dall’emergenza pandemica, anzitutto, mettendo in sicurezza le persone e l’attività sociale ed economica. Tra poche ore, in Emilia-Romagna le persone che avranno completato la vaccinazione supereranno il milione: un primo traguardo. Ma noi vogliamo e possiamo accelerare, se ci saranno i vaccini come finalmente sta avvenendo, per raggiungere entro l’estate l’obiettivo dell’immunità di gregge. Tra pochi giorni-chiude il presidente della Regione- accanto agli hub delle nostre aziende sanitarie partiranno quelli organizzati dalle aziende private. Questo grazie al sistema delle imprese e ai sindacati perché, ancora una volta, dal mondo del lavoro viene un contributo essenziale alla coesione e per la ripartenza della nostra comunità”.

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