Ha confessato ai Carabinieri Marcos Antonio Quispe Luyo, il 31enne peruviamo che la notte scorsa aveva detto di aver trovato senza vita, con la gola tagliata, Leonardo Yoel Vincens Ballen, connazionale con cui condivideva un monolocale a Miramare. Sul corpo almeno un altro fendente, ma la ferita mortale era quella che gli aveva reciso il collo. L’omicidio sarebbe stato commesso in stato di ubriachezza.
Il 31enne, magazziniere e incensurato, aveva chiamato i soccorsi a mezzanotte e 40 della notte scorsa, raccontando ai Carabinieri di aver trovato l’amico sul pavimento in un lago di sangue al momento di rientrare a casa intorno all’inizio del coprifuoco delle 23. Una versione con un “buco” di oltre un’ora fra la macabra scoperta e l’allarme lanciato, che ha subito insospettito gli inquirenti. Inoltre Luyo era visibilmente sotto i postumi di una pesante sbronza e a fatica riusciva a mettere insieme concetti articolati.
In casa era stata trovata subito l’arma del delitto, un coltello da cucina insanguinato. Sempre secondo la prima versione del 31enne, i due avrebbero trascorso assieme la serata in un locale di Marina centro per poi dividersi. Leonardo Ballena, che a ottobre avrebbe compiuto 35 anni, sarebbe rientrato direttamente a casa, mentre l’amico solo in un secondo tempo l’avrebbe raggiunto, ma per ritrovarlo già cadavere. Una storia che non ha retto all’interrogatorio, durato fino al tardi pomeriggio.
Durante le indagini sono stati sentiti anche altri amici peruviani, alcuni dei quali si sarebbero presentati spontaneamente dai Carabinieri, confermando le abbondanti bevute dei due connazionali. Mentre i vicini dell’appartmento in via Lussemburgo non si sarebbero accorti di nulla. Gli investigatori hanno controllato immagini di telecamere di sorveglianza per verificare i movimenti dei due, oltre a esaminare minuziosamente il monolocale con gli strumenti scientifici. A quanto è risultato i due co-inquilini non andavano troppo d’accordo e già in passato ci sarebbero stati alcuni screzi. Leonardo Ballen era da poco giunto dal Perù e si arrangiava con lavoretti saltuari in attesa di una sistemazione più stabile.
Le indagini sul dramma sono state condotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Rimini, coordinati dal P.M. Luca Bertuzzi, e hanno condotto ora al fermo di Marcos Luyo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.