Analisi dei principali contenuti del Quaderno Commercio Estero 2020, disponibile per le province di Forlì-Cesena e Rimini, arricchita dai confronti di medio e lungo periodo. Il report è uno strumento a supporto del governo del territorio, utile per comprendere a fondo le dinamiche e le tendenze che caratterizzano l’ambito provinciale. Fa parte, assieme ad altri Quaderni e strumenti informativi, del patrimonio statistico reso disponibile dall’Ufficio Informazione economica, in qualità di Osservatorio Economico della Camera di commercio della Romagna.
Il Commercio Estero in provincia di Rimini nel 2020
Nell’anno 2020 in provincia di Rimini il valore delle importazioni (a prezzi correnti) ammonta a 890.643.105 euro.
I principali prodotti sono, nell’ordine: articoli di abbigliamento (21,2% del totale), prodotti alimentari (13,9%), macchinari e apparecchiature (9,4%), prodotti in metallo (7,5%) e autoveicoli (5,8%). Quattro di questi erano ricompresi tra i principali anche nel 2015; al posto degli autoveicoli vi erano i prodotti di elettronica e ottica. Stesso discorso anche nel 2010, con i prodotti di elettronica e ottica che sostituivano i prodotti in metallo.
Rispetto al 2015 si rileva un incremento dell’import dell’8,5% e nel confronto col 2010 si riscontra un aumento delle importazioni pari al 44,6%.
Nel medio periodo, 3 prodotti sui 5 principali registrano un aumento dell’import: trattasi di macchinari e apparecchiature (+16,2%), prodotti in metallo (+24,2%) e autoveicoli (+46,0%); in calo, invece, i prodotti alimentari (-7,1%) e gli articoli di abbigliamento (-0,8%). Nel lungo periodo, tutti e 5 i prodotti sono caratterizzati da un incremento: nella specie, prodotti in metallo (+117,0%), macchinari e apparecchiature (+81,8%), articoli di abbigliamento (+71,6%), autoveicoli (+14,3%) e prodotti alimentari (+2,9%).
I principali Paesi da cui si importano merci sono, rispettivamente, la Cina (16,8% del totale), la Germania (10,5%), il Bangladesh (9,2%), la Francia (7,3%) e la Spagna (5,7%); risultano sostanzialmente gli stessi sia nel 2015 sia nel 2010, anche se in quest’ultimo anno al posto del Bangladesh erano presenti i Paesi Bassi.
Maggiormente interessante, in termini di ricchezza apportata sul territorio, è sicuramente l’analisi sulle esportazioni delle imprese; nello specifico, il valore delle esportazioni (a prezzi correnti) ammonta a 2.216.278.599 euro.
I principali prodotti sono, nell’ordine: macchinari e apparecchiature (29,0% del totale), articoli di abbigliamento (20,0%), navi e imbarcazioni (8,9%), prodotti in metallo (7,4%), prodotti alimentari (5,6%), apparecchiature elettriche (4,9%), articoli in pelle/calzature (3,7%), materiali da costruzione in terracotta (3,3%), bevande (3,2%) e articoli in gomma e materie plastiche (1,7%). Nel 2015 i principali prodotti erano sempre gli stessi mentre nel 2010 erano presenti i mobili al posto delle bevande.
Pur considerando la crisi pandemica che ha fortemente ridotto le esportazioni nell’anno appena trascorso, rispetto al 2015 si rileva una crescita dell’export del 16,3% e nel confronto col 2010 si registra un incremento delle esportazioni del 46,9%.
Nel medio periodo, ben 9 prodotti sui 10 principali registrano un aumento dell’export: trattasi di bevande (+62,3%), navi e imbarcazioni (+60,6%), articoli in pelle/calzature (+48,6%), prodotti alimentari (+38,7%), macchinari e apparecchiature (+32,7%), prodotti in metallo (+31,6%), materiali da costruzione in terracotta (+29,2%), apparecchiature elettriche (+7,7%) e articoli in gomma e materie plastiche (+1,5%). In calo, invece, gli articoli di abbigliamento (-20,3%).
Gli stessi 9 prodotti sono caratterizzati da un incremento anche nel lungo periodo: nella specie, bevande (+419,4%), prodotti alimentari (+191,8%), materiali da costruzione in terracotta (+106,5%), macchinari e apparecchiature (+105,0%), prodotti in metallo (+102,8%), apparecchiature elettriche (+64,3%), articoli in pelle/calzature (+45,6%), navi e imbarcazioni (+33,6%) e articoli in gomma e materie plastiche (+18,5%). In diminuzione, anche qui, gli articoli di abbigliamento (-17,6%).
I principali Paesi verso cui si esportano merci sono, rispettivamente, gli Stati Uniti (12,0% del totale), la Francia (9,0%), la Germania (8,7%), il Regno Unito (6,8%), la Russia (4,2%), la Polonia (4,1%), la Spagna (4,0%), i Paesi Bassi (2,5%), Hong Kong (2,4%) e il Belgio (2,2%); sostanzialmente, erano anche gli stessi sia nel 2015 sia nel 2010, in quest’ultimo anno con la presenza di un solo Paese al posto di un altro (la Grecia anziché Hong Kong).
Nel medio periodo, ben 9 Paesi sui 10 principali fanno registrare un aumento dell’export: Germania (+44,1%), Regno Unito (+41,1%), Polonia (+39,9%), Stati Uniti (+35,1%), Paesi Bassi (+27,4%), Francia (+18,3%), Spagna (+13,9%), Belgio (+12,8%) e Russia (+1,1%). In calo Hong Kong (-19,0%).
Anche nel lungo periodo sono 9 i Paesi nei quali si riscontra un incremento: Stati Uniti (+268,5%), Hong Kong (+135,8%), Polonia (+128,5%), Germania (+70,6%), Belgio (+46,6%), Regno Unito (+44,1%), Paesi Bassi (+35,7%), Francia (+12,7%) e Spagna (+12,7%). In diminuzione, in questo caso, la Russia (-42,0%).
Fonte:
ISTAT Coeweb (estrazione dati tramite SIMET – Sistema Integrato di Monitoraggio dell’Economia del Territorio)
Elaborazione:
Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini a cura dell’Ufficio Informazione Economica
Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294
Rapporto economia:
Il Quaderno è pubblicato nel sito della Camera di commercio della Romagna, sezione
Informazione Economica – Quaderni di statistica
Il comunicato è disponibile nel sito della Camera di commercio della Romagna, sezione Informazione Economica
Informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it