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La tv ha bisogno di Cultura: ecco perché è così importante

I.P.

In un periodo storico così particolare la televisione ricopre un ruolo molto importante, soprattutto per i più giovani. Un ruolo reso ancor più delicato dal mondo dell’informazione e dai programmi che compongono le programmazioni tv. Oggi è diventato fondamentale che la televisione torni ad occuparsi con maggiore frequenza di cultura. Già in queste settimane è possibile accedere a tanti programmi di cultura e per scoprirli è opportuno seguire la programmazione giorno per giorno. D’altronde la mission della tv italiana è stata sempre quella di impartire cultura al maggior numero di italiani. 

In Italia la televisione pubblica, per sua espressa mission, è parte di un “servizio culturale” che lo Stato fornisce potenzialmente a tutti i cittadini per la loro educazione, formazione e informazione, ma nella realtà purtroppo le cose non stanno propriamente così. Sia le emittenti pubbliche che quelle private competono per accaparrarsi quanti più telespettatori possibile, che nel frattempo hanno perso l’habitus di cittadini per indossare quello dei consumatori. È una battaglia combattuta a suon di share e di programmi, che hanno una palese funzione diseducativa o, tutt’al più, intrattenitiva. Questa discussione vanta radici profonde, risalenti ai primi anni di nascita della televisione, come ricordato dal celebre saggio “Apocalittici ed Integrati” di Umberto Eco.

Eppure Rai 5, che come spiega il direttore Pasquale D’Alessandro è “il primo canale in chiaro dedicato alle performing arts con tre serate dedicate al teatro, una al cinema d’autore e ai documentari, un’altra a opera, balletto e concerti”. C’è Sky Arte, diretto da Paolo Pisoni, che punta sulla mescolanza dei linguaggi: “dalla docu-fiction su ‘Michelangelo’ ai ‘Musei Vaticani’ in 3D, gli Uffizi. E poi la musica di ‘Classica HD’”. E ancora i programmi di Rai 1: “Dopotutto non è brutto” con Francesco Bonami e Geppi Cucciari o “Petrolio” di Duilio Giammaria – “Siamo la rete che fa più ascolti, abbiamo l’obbligo di sperimentare”. E ancora i programma di RaiEducational, il marchio che produce programmi per le reti Rai e il digitale, come “Tv Talk”, in onda su Rai 3, o “Il tempo e la Storia”, su Rai 3 e RaiStoria. Su Rai 3 vanno anche in onda “Masterpiece”, il talent show per scrittori, “Che tempo che fa” di Fabio Fazio – “lui è un po’ la nostra Oprah Winfrey”, commenta il direttore della rete Andrea Vianello – e “Pane quotidiano” di Concita De Gregorio. Da maggio è nata poi La Effe TV, il canale della Feltrinelli diretto da Riccardo Chiattelli, con un’offerta ricchissima: R-News, il tg curato da Repubblica tv, i film documentari di Roberto Saviano “ZeroZeroZero.tv”, i documentari sull’economia green con Carlo Petrini, “Un mondo al verde”, il programma di approfondimento di Gad Lerner che deve partire, la versione tv di “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale e anche “Guida perversa all’ideologia” di e con il filosofo sloveno Slavoj Zizek.

 

I migliori programmi culturali

Ma quali sono i programmi culturali più apprezzati della tv italiana? Art Night è un programma di Rai cultura che riprende il suo percorso televisivo. Nella prima punta, in onda il 30 ottobre, la grande protagonista sarà Venezia. Un racconto lungo e interessante dal ‘600 di Tintoretto al ‘900 di Corto Maltese. Tintoretto, forse massima espressione del Rinascimento italiano, ha segnato in maniera profonda la Venezia artistica di quegli anni. Al pittore irrequieto capace di sbalordire i suoi committenti con trovate sorprendenti è dedicato il documentario di Erminio Perocco Tintoretto, il primo regista che apre la puntata di Art Night. Il documentario ripercorre la vita dell’artista e descrive le innovazioni tecniche della sua pittura. La stessa che ha ispirato artisti come Peter Paul Rubens, El Greco, Max Beckmann e Jackson Pollock. 

Per quanto riguarda i canali Rai, citiamo d’obbligo i documentari di Superquark e Voyager, trasmessi in prima serata, che affrontano contenuti culturali, storici, mettendo in luce (nel caso di Voyager) anche aspetti forse poco razionali, ma pur sempre affascinanti e trattati con una certa professionalità e competenza. Sempre della Rai sono: Correva l’anno e La Storia siamo Noi, in cui politica, società e cultura, si amalgamano nella trattazione di fatti storici che hanno coinvolto l’Italia e il mondo; Alle falde del Kilimangiaro, programma di documentario in onda su Rai3 e, sulla stessa rete, TV Talk, dibattito di esperti di televisione sui programmi televisivi. Altro programma di cultura, seppur nell’ambito cinematografico, è Cinematografo, l’unico programma di cinema in televisione, trasmesso nell’infelice ora della mezzanotte di sabato. Per quanto riguarda La7, considerando che è un solito canale, ha un palinsesto abbastanza ricco di programmi di intrattenimento intelligente: Atlantide – Storia di uomini e di mondi, documentario storico; i consigli utili di SOS Tata e quelli medici di Dottori in Prima Linea.

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