La tappa del Giro d’Italia da Modena a Cattolica si è risolta in una ecatombe di ciclisti. Una serie di cadute rovinose fra Rimini e il traguardo che hanno coinvolto anche alcuni dei favoriti della corsa.
Appena il gruppo arriva a Rimini, Van Garderen va a terra in curva nei pressi di piazzale Kennedy, per fortuna pare senza gravi conseguenze.
Appena altri due chilometri ed è Pavel Sivakov a cadere; era a 2’08” dalla maglia rosa prima di oggi e veniva considerato uno dei favoriti per il Giro. Finito su di una sepie a Miramare, molto dolorante, sanguinante al braccio e con diverse escoriazioni, non riuscirà a rientare nel gruppo di testa per la volata finale e dopo l’arrivo dovrà farsi medicare all’ospedale,
A 8 km dall’arrivo, a Misano, altra caduta in mezzo al gruppo, questa volta si tratta di Fiorelli del team Bardiani-CSF-Faizanè, che avrebbe potuto dire la sua in volata.
Ancora un chilometro, ormai a Cattolica, rovinano sull’asfalto Mikel Landa, che resta a terra dolorante, e Joseph Dombrowski. Anche questo un incidente che sconvolge i pronostici. Landa deve infatti essere ricoverato in ospedale e ora c’è il dubbio se potrà continuare la corsa. Qui è rimasto ferito anche un addetto alla sicurezza.
Immediate le polemiche per un percorso giudicato pericoloso, irto di ostacoli mal segnalati, troppo stretto da Rimini in poi e soprattutto nel tratto finale dove si scatenano le volate.
Non bastasse, mentre a Miramare le ammiraglie sfrecciavano in viale Costantinopoli, si è verifcato un tamponamento fra due di loro. Eccolo nel video di Alessandro Lualdi e le sue conseguenze nella foto di Viserba Bike Team:
Alla fine a Cattolica il primo è Ewan mentre De Marchi resta in maglia rosa. Ma anche lui ha qualcosa da dire sul percorso: “Senza far polemica credo che si possa far di più per la sicurezza”.
(nell’immagine in apertura, il passaggio del Giro a Marina Centro di Rimini)