Il sito Emiliaromagnamamma.it ha pubblicato un intervento del gruppo “E pur si muove Rimini”, nato dai genitori della provincia di Rimini contrari alla legge regionale che ha imposto l’obbligo i sottoporre ai vaccini obbligatori (difterite, tetano, epatite B, polio) i bambini come requisito per la frequenza del nido.
Il gruppo risponde alla vicesindaco di Rimini Gloria Lisi, che aveva dichiarato il grande apprezzamento da parte di molte famiglie della legge che rende i vaccini obbligatori: “Ci piacerebbe sapere innanzitutto quanti sono i genitori che costituiscono questa ‘stragrande maggioranza’ e come è stata conteggiata dai servizi comunali. Ci piacerebbe sapere come e da chi gli è stata raccontata la ‘questione vaccini’ e come hanno reagito ad esempio in questi mesi alla campagna mediatica portata avanti quasi unilateralmente dai media locali e nazionali sulle presunte epidemie di meningite, i cui casi di malattie e morti sono assolutamente in linea con quelli degli anni passati (eppure nessuno lo dice)”.
Il gruppo fa notare che in 15 Paesi europei (tra cui Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Austria, Spagna, Norvegia, Finlandia, Olanda, Portogallo, Svezia) non esiste l’obbligo di vaccinarsi: “Perché non dice ai cittadini che questi Paesi mantengono comunque un’alta copertura vaccinale e molti si piazzano – anche qui guarda caso – ai primi posti delle classifiche stilate in UE e non solo, rispetto alla libertà di informazione? Forse, ci verrebbe da dire, perché invece che intervenire sulla coercizione, lavorano su un’informazione onesta che non ommette, ad esempio, la possibilità – tra l’altro non così sporadica come si vorrebbe far credere – di subire reazioni avverse e danni da vaccino. Anche su questo punto, ci aspettiamo da un amministratore attento e onesto il ricordare alla popolazione che in Italia esiste da quasi 25 anni una legge che consente il risarcimento a tutti coloro che subiscono danni in seguito ad un vaccino (L.210/1992), quindi il legislatore stesso ha preso atto di questa possibilità. Perché allora si cerca di rendere i bambini danneggiati da vaccino invisibili?”.
Al fatto che la Lisi dichiari che chi non vaccina i figli mette a rischio gli altri e la cosiddetta immunità di gregge, il gruppo risponde: “Bisognerebbe invece ricordare ai cittadini che dal 2002 l’Europa è stata dichiarata ‘polio free’, che la difterite non è presente in Italia da oltre 25 anni e casi sporadici si sono riscontrati in Europa, anche in paesi con coperture vaccinali superiori al 95% (cosiddetta immunità di gregge), che il tetano è una malattia infettiva ma non è trasmissibile e che l’epatite B si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei, quindi non si capisce bene l’utilità che possa avere il vaccino in bambini di età pediatrica a meno di particolari situazioni di rischio reale”.
Quanto ai bambini immunodepressi, “ammesso che possano stare fuori da un reparto di ospedale, non potrebbero comunque frequentare il nido, perché per loro sono pericolosi tutti i virus, tutti i batteri, non solo quelli contenuti nei quattro vaccini che si vorrebbero imporre”.
“Per di più – concludono i genitori – vacciniamo i bambini che frequentano il nido e non gli educatori, i genitori, i nonni, e tutta la popolazione che entrerà a contatto con loro?”.