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“Neghiamo di essere negazionisti no mask e non accettiamo etichette”

Faccio parte di un gruppo di amici di Rimini (e dintorni) che domenica 21 marzo 2021 si è visto accusato e giudicato come “negazionista”, “no mask” e quant’altro … dai giornali locali, anche on line, per aver deciso di condividere, il giorno precedente, alcune ore nel parco XXV Aprile di Rimini facendo una passeggiata e un picnic in concomitanza della giornata mondiale del “World Wide Rally”.

Questo fatto mi ha lasciato interdetta, perché nessuno di noi ha rilasciato alcuna intervista esplicitando le nostre intenzioni e tantomeno subito multe e denunce penali, come riportato dagli stessi giornali. Ritengo faccia parte dell’etica dell’informazione poter avere diritto di replica e di opinione.

In questo anno è venuta alla luce una brutale concezione della vita intesa come mera SOPRAVVIVENZA biologica. La qualità della vita piena, felice, spirituale e degna di essere vissuta non ha più nessuna rilevanza.
Per la “sopravvivenza” stiamo rinunciando a tutti gli altri valori della vita.

Non parlo solo dell’aspetto normativo e legislativo dei diritti e doveri dei cittadini citati nella costituzione e nelle leggi nazionali e internazionali, ma della negazione della libertà e dignità della persona. Mi domando perché ad esempio tanti medici di famiglia non si stiano impegnando con la formazione e l’informazione per aiutare, visitare e curare tempestivamente i propri pazienti a casa. E’ certamente meno rischioso seguire i protocolli del Ministero, dell’AIFA: fare ricette via internet o elargire consigli generici per telefono, consigliare la vigile attesa per 72 ore, richiedere tamponi o intervento USCA. La maggior parte dei medici purtroppo preferisce “sopravvivere” anche a scapito della vita dei propri pazienti!

Fortunatamente ci sono i medici di famiglia “eroi”, quelli che sin dall’inizio si sono impegnati a visitare i loro pazienti con tempestività, assegnando cure che si sono dimostrate efficaci. Non trovando purtroppo sostegno da parte delle istituzioni (che non hanno voluto prendere in considerazione i tanti appelli di primari, medici e scienziati) questi medici si sono riuniti in gruppi per sostenersi a vicenda, per confrontarsi sui risultati delle diverse soluzioni farmacologiche e persino per dare sostegno su tutto il territorio italiano (esempio: www.terapiadomiciliarecovid19.org www.ippocrateorg.org). Tutto questo viene taciuto sia dalle istituzioni che dal mainstream, perché non deve, non può esistere una cura efficace, altrimenti tutto il castello dello stato di emergenza svanisce.

Un sistema sanitario efficace dovrebbe avere come prima regola la prevenzione. Fino ad un anno fa la prevenzione era: mangiare sano, rinforzare il sistema immunitario con vitamine/integratori, fare attività fisica, stare all’aria aperta e vivere sereni. Da oltre dodici mesi questi argomenti sono tabù; la prevenzione è diventata: mascherina (anche all’aperto!!!!), nessuna indicazione alimentare o vitaminica, stare il più possibile in casa, niente attività fisica e instillazione a dosi continue di paura e terrore della morte. Nessuno grida allo scandalo. In nome della “sopravvivenza” anche questo viene accettato.

La diagnosi di positività che mette in quarantena intere famiglie, parenti, amici e colleghi viene affidata al tampone PCR che E.C.D.C. (massima autorità europea in materia sanitaria) consiglia di amplificare a 24 cicli mentre in Emilia Romagna viene amplificato fino 35/41 cicli. Ma la caccia all’asintomatico viene accettata in religioso silenzio, mettendo in segregazione anche i propri figli, perché la morte biologica è sempre dietro l’angolo.

L’istruzione dei nostri bambini e giovani è ridotta ai minimi termini. La DAD viene presentata come “la soluzione” o nelle migliori delle ipotesi si può ambire alla scuola a turni, con mascherina, distanziamento, banchi a rotelle, divieto di toccarsi, di giocare, di socializzare. Dove sono finiti i diritti dei minori, il diritto all’istruzione, al pieno sviluppo del bambino? Che segni lascerà nella loro crescita ed equilibrio psicologico? Anche in questo caso meglio rinunciare a tutto in nome della “sopravvivenza”.

L’attenzione agli anziani, alle persone malate e con handicap? Dimenticata! Sparita! Deperimento e invecchiamento precoce venivano combattuti con la valorizzazione della persona, l’attività fisica, il dialogo, la socialità. I centri sociali erano deputati a questo ruolo e con la loro chiusura i nostri anziani sono lasciati soli a casa o peggio ancora nelle RSA; vedono i loro cari in videochiamata o con qualche incontro sporadico e veloce. Avete chiesto loro se questa è vita degna di essere vissuta? Voi lo accettereste?

Le persone ammalate e con handicap che negli ultimi anni avevano incominciato ad acquisire un minimo di tutela, sono quasi abbandonate; la loro possibilità di curarsi o essere seguite adeguatamente e di integrarsi nella società è svanita. E torna incessante il mood: meglio “sopravvivere” che vivere.

E cosa dire del lavoro. Il lavoro dà dignità all’uomo. Ed invece a tante attività piccole e medie è stata imposta la chiusura parziale o totale e chissà se riusciranno a riaprire. Cosa si può avere in cambio? Un contributo/elemosina oppure in futuro si potrà “ambire” nel reddito di cittadinanza per poter … “sopravvivere”!

Vorrei dire qualcosa anche sul nuovo “vaccino” sperimentale. Si continua a promuoverlo come la bacchetta magica per tornare alla vita di prima. Non devi avere dubbi, non ci possono essere controindicazioni, non devi pensare che non è stata completata la sperimentazione, non devi pretendere dettagli o spiegazioni, non devi pensare che ci siano accordi economici e politici, non devi opporti, non puoi scegliere, devi accettarlo a scatola chiusa, intrecciare le dita, ripetere la formula magica “è la nostra salvezza” per un futuro di “sopravvivenza” perché le reazioni le vedremo su di noi, visto che nessuno le ha verificate. Ma anche questo va taciuto.

Che dire della Chiesa cattolica che rinuncia ai propri dogmi, sacramenti, morale e vita spirituale per difendere la “sopravvivenza”?!? Dopo mesi di attesa nella speranza di un risveglio, mi sono allontanata dalla Chiesa come istituzione, non approvando il silenzio e la sottomissione che rinnegano gli insegnamenti di Cristo per scendere a patti con il potere terreno/materialistico.

Da aprile 2020 cerco di infondere fiducia e speranza nelle persone che incontro, perché penso sia impossibile che tutte queste assurdità possano continuare a restare in piedi, che ancora non si sia intervenuti a correggere i protocolli per la cura domiciliare. Devo però constatare che per molti è più comodo accettare le regole anche se assurde e contradditorie emanate dal presidente o dal governatore o dal sindaco di turno. Il dubbio e il dissenso chiede impegno, crea sgomento e isolamento (diventi una persona scomoda). Se non scegli non sbagli: la responsabilità sarà di chi ha deciso per te, ma nel frattempo avremo distrutto tutte le nostre conquiste umane e civili. E non sarà facile riconquistarle, perché il prossimo inverno un altro virus potrebbe presentarsi!

A conclusione pongo solo queste domande ai redattori dei giornali: chi è il negazionista? Il complottista? Prima di affibbiare “etichette” infamanti, proviamo ad ascoltarci e confrontarci a vicenda, senza porre barriere e odio. La storia insegna che il pensiero unico e il divieto al dissenso portano ad errori e orrori vergognosi.

Ida Pellegrini

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Pubblichiamo integralmente questa “richiesta di rettifica” pur non condividendone nemmeno un rigo. Sarebbe troppo facile ribattere “meglio sopravvivere che morire”. E su ciascuna delle opinioni che la signora riporta ci sarebbe da replicare a lungo, non solo con opinioni differenti, ma con fatti che restano sotto gli occhi di tutti e che tutti possono verificare.

Per completezza dell’informazione è però nostro dovere segnalare almeno tre fatti incontrovertibili.

Il primo è che quando si usano etichette giornalistiche come “no vax” o no “va mask”, non si dànno giudizi di valore, ma si prende semplicemente atto di un fatto: il vaccino, questo vaccino, o lo si accetta o non lo si accetta, vie di mezzo non ce ne sono. E chi non lo accetta si definisce “no vax”, se le parole hanno ancora un senso.

Secondo: “il gruppo di amici” di cui parla la signora fa riferimento a un movimento di opinione ben preciso che dalle nostre parti si autodefinisce “Romagna per la Costituzione”. Gruppo o movimento che sia, si esprime liberamente, finchè rispetta le leggi, sia attraverso un’intensa attività sui social, sia con manifestazioni in piazza come quella liberamente svoltasi a Rimini in piazza Cavour il 24 ottobre 2020. Della quale abbiamo dato conto come del tresto tutti gli organi di informazione, a dispetto di inesistenti “congiure del silenzio”. Certo esprimendo le nostre, di opinioni, augurandoci che ci sia consentito farlo anche quando si parla del movimento in questione. Di questa area fa parte Matteo Angelini, già candidato alle elezioni regionali per il movimento M3V e ora per lo stesso simbolo candidato a sindaco di Rimini. E anche di questo abbiamo puntualmente riferito.

Come osserviamo, a proposito di “etichette” che sarebbero impropriamente appicicate, che non più tardi di ieri la pagina Facebook “Romagna per la Costituzione” ha pubblicato la seguente immagine:

Terza e più importante puntualizzazione. Come ciascuno potrà verificare, il “Comitato Cure Domiciliari Covid”, che si esprime attraverso il sito  www.terapiadomiciliarecovid19.org, non è stato fondato da “medici riuniti in gruppi per sostenersi a vicenda”, ma da due avvocati: Erich Grimaldi del Foro di Napoli e Valentina Piraino del Foro di Roma. A sua volta IppocrateOrg e relativo sito www.ippocrateorg.org non sono stati fondati da un medico, ma da Mauro Rango, cooperatore internazionale attivo nelle Isole Mauritius, salito agli onori delle cronache nella primavera dello scorso anno per aver propagandato la cura del covid con l’idrossiclorochina insieme ad altri farmaci la cui affidabilità ed efficacia contro il virus non sono state provate da alcuno studio, quando non sono state del tutto smentite.

Il Direttore

Stefano Cicchetti

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