“Il diritto all’istruzione – scrive in un comunicato Cattolica Futura – rientra nel novero dei diritti fondamentali, ed è stato formalmente riconosciuto per la prima volta nel 1948, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in quanto gioca un ruolo fondamentale, tra l’altro, nel miglioramento delle condizioni di vita delle nuove generazioni. Nel contesto europeo, il diritto all’istruzione è stato sancito per la prima volta dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950 dagli Stati membri del Consiglio d’Europa. Il diritto all’istruzione è riconosciuto come diritto universale e non si esaurisce nelle attività svolta all’interno degli istituti scolastici — che possono essere statali o privati — ma prosegue anche al di fuori di essi, e cioè attraverso tutte quelle attività che, da un lato, permettono di continuare e completare i percorsi scolastici o accademici e, dall’altro lato, contribuiscono all’arricchimento socio-culturale di giovani cittadine e cittadini a prescindere dai percorsi medesimi.
La pandemia – prosegue la nota – ha rivoluzionato le vite delle giovani cittadine e cittadini: pur con modalità di comunicazione prettamente a distanza, le attività didattiche di scuole e università hanno continuato a svolgersi così come è continuata la preparazione degli esami, dei test di valutazione per l’ingresso negli atenei e delle tesi di laurea o dottorato. L’esigenza di spazi di studio e di confronto è diventata ancora più pressante in un momento in cui la vita di molte persone si svolge quasi esclusivamente tra le quattro mura domestiche.
Cattolica presenta, da sempre, una lacuna endemica di spazi di studio e di confronto per le nuove generazioni. La Biblioteca comunale, unico spazio dedicato allo scopo (pur non essendo questa la sua destinazione originaria) è normalmente frequentata non solo da studentesse e studenti universitari ma anche da studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, nonché da alunne e alunne delle scuole primarie, accompagnati da adulti, e da persone di ogni età che dedicano il loro tempo alla lettura e alla consultazione dei materiali. Già prima della pandemia, gli spazi della Biblioteca comunale di Cattolica risultavano del tutto insufficienti per soddisfare il flusso di persone che ricercavano un luogo per lo studio, per la lettura e per la consultazione, specialmente nei periodi dell’anno coincidenti con le sessioni d’esami universitari; il mondo pandemico non ha fatto altro che aggravare la situazione, con ingressi contingentati, il ritorno alla chiusura di metà giornata e i numero giorni di sospensione delle attività.
È bene ricordare – prosegue la nota di Cattolica Futura – che lo studio e l’accrescimento culturale sono attività essenziali ai fini di una società sempre più civile e giusta, nonché moderna e progressista, soprattutto attraverso le nuove generazioni, come ricordano i riferimenti normativi summenzionati.
L’organizzazione politica scende poi nei particolari, facendo proposte per l’utilizzo degli spazi nel Parco della Pace.
Oggetto
L’oggetto del progetto riguarda il locale di mq. 92 ubicato in via Francesca da Rimini all’interno del Parco della Pace, identificato dai seguenti dati catastali: foglio 6, mappale 511, subalterno 2, categoria C01, classe 05, numero civico 38 (di seguito: lo spazio). Insieme al locale presente nello stesso immobile, lo spazio è adibito all’uso di pubblico esercizio (bar-ristorante).
Lo spazio è attualmente libero a seguito della revoca parziale del contratto di concessione del complesso avvenuto con delibera di Giunta Comunale n. 627 del 3 settembre 2020.
Scopo
Lo scopo principale del progetto è riqualificare lo spazio, attualmente in disuso, valorizzando sia l’attuale sala bar (zona interna) sia il portico (zona esterna) fornendo servizi pubblici a vantaggio della collettività durante tutto l’anno e nelle diverse fasi della giornata, seguendo un approccio che coniughi multifunzionalità, flessibilità operativa, condivisione sociale ed economia degli investimenti necessari.
Obiettivi
Gli obiettivi che il progetto intendere perseguire sono molteplici:
- costruire una maggiore coesione sociale attraverso l’interazione costante e permanente tra fruitori dello
spazio ed ente locale nonché tra fruitori dello spazio; - stimolare un dialogo tra i fruitori dello spazio attraverso l’incontro e la collaborazione di persone di diverse età, provenienze, esperienze;
- incentivare l’inclusione e respingere l’emarginazione sociale e le discriminazioni;
- promuovere attività legate allo studio e alla lettura al di fuori dei luoghi tradizionali per diffondere nella
cittadinanza il valore della conoscenza, della riflessione e dell’incontro tra culture ed esperienze.
Soluzione
Il progetto prevede la conversione dello spazio – scrive ancora la nota di Cattolica Futura – in un’aula studio e lettura multifunzionale, la cui gestione sia affidata dall’Amministrazione ad un comitato di cittadine e cittadini appositamente creato nell’ambito del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
Struttura del progetto
Il progetto prevede le seguenti riqualificazioni dello spazio nell’ambito della conversione dello spazio da bar ad aula studio e lettura (da prevedere con fondi esclusivamente pubblici):
- chiusura del portico con vetri per fruizione dello spazio nei periodi autunnale e invernale, mantenendo l’apertura verso il parco nei periodi più caldi;
- installazione di hotspot wifi per connessione a fruizione gratuita;
- installazione di n. 20 postazioni studio e lettura interne ciascuna dotata di presa per la corrente e luce indipendente;
- installazione di n. 15 postazioni studio e lettura esterne ciascuna dotata di presa per la corrente e luce indipendente;
- predisposizione di area di studio e lettura aperta per lavori di gruppo, attività formativa, incontri e riunioni;
- installazione attrezzatura tecnica per proiezioni.
Il progetto prevede le seguenti funzioni e attività:
- aula studio e lettura fruibile liberamente dalla cittadinanza durante orari diurni (8-18);
- aula di incontro per gruppi di cittadine e cittadini, comitati, associazioni e chiunque abbia necessità di riunirsi (ad esempio, per laboratori di lingua rivolti a persone straniere svolti da associazioni del territorio o per incontri formativi) durante orari serali (18-24);
- su prenotazione (almeno 2 giorni a settimana, nell’aula interna), luogo per attività rivolte a persone con disabilità da svolgersi con associazioni del settore nell’ottica di progetti di inclusione sociale e di dialogo con la cittadinanza”, conclude la nota di Cattolica Futura.