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Rimini, “Torniamo a scuola”: continuano le manifestazioni dei genitori

“Oggi alle ore 17.30 è convocato il Consiglio dei Ministri, saranno discusse le sorti della scuola e ancora una volta noi genitori ci sentiamo in dovere di difendere i diritti e la salute psicofisica dei nostri figli di qualsiasi età, dai bambini del nido agli adolescenti delle superiori e degli studenti universitari”. Questa la dichiarazione del Comitato Per la Scuola in Presenza – Ragazzi a scuola di Rimini che oggi, 31 marzo, ha dato appuntamento davanti alla Prefettura di Rimini dalle ore 11 alle ore 13 per un presidio che vede presente una delegazione del Comitato.

La Rete Nazionale “Scuola in Presenza” annuncia per il giorno 31 marzo una serie di presìdi in tutte le regioni d’Italia con striscioni davanti alla sede del Governo e dei palazzi delle Prefetture che lo rappresentano in ogni città italiana per ribadire la richiesta di riapertura immediata e in sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado, per tutti e non solo per i più piccoli. “La scuola è un bene essenziale per il Paese e deve essere al centro delle scelte delle nostre Istituzioni. Il TAR del Lazio ha ordinato al Governo un’urgente valutazione per ripristinare la didattica in presenza a causa dei gravi effetti del progressivo isolamento sociale indotto dalla chiusura della scuole. In Emilia Romagna nel corrente anno scolastico i giorni in presenza sono stati solo 47. Nella provincia di Rimini se si realizzerà il lockdown selettivo tra studenti prospettato il 26 marzo dal Pres. Draghi, a restare ancora chiusi in casa, come da un anno a questa parte saranno 106 mila ragazzi adolescenti e universitari contro i 27 mila in presenza Sempre più numerosi e uniti da Nord a Sud restiamo in mobilitazione perpetua, sempre pronti a difendere in ogni sede il diritto degli studenti italiani di ogni regione e fascia d’età a poter godere di uguali opportunità di formazione e salute rispetto ai loro coetanei europei”, dichiara il Comitato.

Un’altra manifestazione è prevista per sabato 3 aprile alle 15 quando scenderanno nuovamente in piazza Cavour a Rimini per difendere il diritto alla scuola e all’istruzione, intesa nella sua complessità di relazioni personali tra studenti e tra studenti e insegnanti, oltre che nella sua funzione di apprendimento.

“Torniamo in piazza per ribadire che le aperture devono essere per tutti, in qualunque zona colorata si venga posti, e non limitata agli under 11 in zona rossa, e al 50% alle superiori in zona arancione o gialla – dichiarano gli organizzatori – . Al fianco di questi genitori stanchi di vedere i propri figli trattati da reclusi e untori c’è ormai quasi tutta la comunità scientifica, dagli psicologi, che sottolineano il pericolo per la salute mentale e fisica dei ragazzi perennemente in DAD, a prestigiosi ricercatori internazionali, i quali in ogni dove rimarcano che la scuola non è il centro dei contagi, e la chiusura delle scuole non ha affatto inciso sugli indici Rt e sulle curve epidemiche. In questa occasione abbiamo deciso di invitare anche quelle Istituzioni pubbliche a cui ci siamo appellati domenica 21 marzo, i Sindaci dei Comuni della nostra Provincia, e auspichiamo che aderiscano e ci diano sostegno numerosi, con la loro presenza o con un messaggio di solidarietà. Insisteremo fino a quando il Governo e la Regione non daranno finalmente il via libera a tutti i bambini e ragazzi in età scolare”.

 

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