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Rimini: il 25 marzo di trent’anni fa moriva Monsignor Marcel Lefebvre

Giovedì 25 marzo 2021, Festa dell’Annunciazione, ricorrerà – scrive in una nota la Fraternità Sacerdotale San Pio X, Priorato Madonna di Loreto – il trentesimo anniversario della morte di mons. Marcel Lefebvre (1905 – 1991), l’Arcivescovo cattolico che salvò la S. Messa Tradizionale e fondò la Fraternità Sacerdotale San Pio X. Passano i decenni ma, a dispetto di tanti detrattori, la sua immagine non sembra affatto appannarsi e, colui che allora era giudicato come un vecchio nostalgico e un ribelle all’autorità del Papa, oggi attrae sempre di più folle di giovani ed anche molti intellettuali alla ricerca della Verità.

Ma chi fu veramente questo vescovo? Innanzitutto un grande missionario in Africa, un formatore di schiere di sacerdoti, un instancabile giramondo al servizio della Chiesa. Chi lo conobbe personalmente – prosegue la nota dell’organizzazione religiosa – a dispetto dei cupi ritratti giornalistici dell’epoca, lo ricorda come un uomo buono e mite, sempre pronto a comprendere il prossimo, sempre animato da una grande sensibilità soprannaturale accompagnata da una spiccata praticità e capacità organizzativa.

Fu così arcivescovo di Dakar, Delegato Apostolico per tutta l’Africa francofona, Superiore dei Padri dello Spirito Santo, grande amico di Pio XII.

Quando vennero però la tempesta del Concilio Vaticano II, la rivoluzione liturgica della nuova messa, l’ecumenismo spinto di Assisi, la rinuncia alla Religione cattolica come religione di Stato, egli non si perse d’animo. Nonostante avesse già sessantatré anni – scrive ancora la Fraternità Sacerdotale San Pio X, Priorato Madonna di Loreto – ebbe la forza di ripartire da zero e fondò la Fraternità Sacerdotale San Pio X nel 1970. Seguirono anni convulsi, pressioni di ogni genere, persecuzioni feroci ma il coraggioso vescovo non perse mai la bonaria serenità che sempre lo contraddistinse.  

Se volessimo riassumere in una semplice frase le motivazioni che spinsero mons. Lefebvre ad andare avanti sulla strada della Tradizione ricordiamo una sua storica affermazione che suona più o meno così: «Io faccio esattamente le stesse cose che facevo negli anni precedenti. Allora ricevevo elogi e incoraggiamento, oggi provvedimenti disciplinari e scomuniche. È evidente che non sono io ad essere cambiato e che qualcosa non va nella Chiesa».  

Oggi questa evidenza sta emergendo sempre con maggiore chiarezza. Bisogna rendere pertanto merito alla lungimiranza e capacità di discernimento del presule francese. Per questo i priorati della Fraternità San Pio X rappresentano dei rifugi sicuri ove approdano fedeli e sacerdoti perplessi, confusi ed alla ricerca di una spiegazione.

In Italia attualmente risultano attivi quattro priorati e numerose cappelle. Il priorato di Rimini – conclude il comunicato della Fraternità Sacerdotale San Pio X, Priorato Madonna di Loreto – inaugurato dal medesimo mons. Lefebvre nel 1981, ospita al momento tre sacerdoti. Le celebrazioni attirano sempre più fedeli e famiglie numerose; si respira un’atmosfera serena, non aleggia alcuno spirito settario, ognuno cerca di servire Dio secondo il proprio stato e vocazione.

Attualmente è alla guida della Fraternità San Pio X, come Superiore Generale da luglio 2018, don Davide Pagliarani, nativo di Rimini”.

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