Il funzionario della Polaria era stato arrestato il 12 dicembre 2017 dalla stessa polizia di frontiera (Polaria) dell’aeroporto Fellini. I colleghi hanno eseguito la misura cautelare su ordine del gip del Tribunale di Rimini, Sonia Pasini, nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, sull’assenteismo dal posto di lavoro. Al vaglio degli investigatori della Polaria, le richieste di assenza dal servizio per malattia dell’indagato che ha presentato per un anno e precisamente dal 2 gennaio al 10 dicembre del 2015.
Secondo le accuse il poliziotto avrebbe simulato e aggravato patologie di origine professionale in maniera non solo da indurre in errore i medici che emettevano i certificati, ma anche per evitare servizi e avere giorni di malattia. Stando a quello che sarebbe emerso dalle indagini, l’obiettivo del poliziotto era quello di ottenere un’indennità dal Ministero dell’Interno, per la patologia di servizio: una lombosciatalgia cronica con artrosi al disco lombosacrale. Una malattia dolorosa che – come documentato dagli investigatori della Polaria – non avrebbe però impedito, in più occasioni, all’indagato di prendere parte ad altre attività, come tornei di tennis. Gli inquirenti hanno documentato la partecipazione a numerosi tornei di tennis e tutti gli allenamenti che smentivano le sue condizioni di salute. Il funzionario si è sempre difeso sostenendo che la sua malattia è reale ma non gli impedisce di giocare a tennis.
Il processo penale è solo agli inizi. Mentre ha già fatto il suo corso la Corte dei Conti dell’Emilia Romagna che ha condannato il funzionario pubblico al risarcimento del danno arrecato alla pubblica amministrazione pari a circa 40mila euro.