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Legambiente promuove le mense scolastiche di Rimini

In sette anni meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica è stato concluso. I dati presentati oggi in diretta Facebook da Legambiente con Ecosistema Scuola, alla sua ventesima edizione, ci dicono che dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine. Numeri che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali, e che possiamo tradurre anche con la differenza che intercorre tra l’importo stanziato per la realizzazione delle opere e la spesa effettiva. Per un importo totale stanziato di 3.359.614.000 euro, l’importo totale finanziato è di 2.416.370.000 euro e l’importo finanziato dei progetti avviati di 1.415.747.000 euro: passaggi in cui viene “perso” ogni volta circa un miliardo di euro.

Legambiente presenta Ecosistema Scuola 2021 nel momento in cui si sta ripensando l’Italia e pianificando gli investimenti delle risorse del Recovery Plan, di cui l’ultima versione prevede per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro. Risorse importanti che rischiano, tuttavia, di non portare ai risultati auspicati, e necessari, se non verranno affrontate alcune criticità, ormai croniche. La pandemia ha portato, infatti, spazi e servizi scolastici al centro della cronaca dell’ultimo anno, mettendo in luce quanto questo aspetto infrastrutturale del Paese, strategico, sia in sofferenza; in linea, purtroppo, con quanto fotografa e denuncia da anni l’indagine dell’associazione ambientalista.

FOCUS SULL’EMILIA-ROMAGNA

Dal dossier emergono dati positivi per l’Emilia-Romagna, che posizionano Parma al primo posto nelle due graduatorie delle città che hanno speso di più nel 2019 in manutenzione straordinaria e ordinaria, Modena e Mantova le altre città in vetta rispettivamente per interventi ordinari e straordinari.

Molto positivi i dati che riguardano gli investimenti per i servizi e progetti a favore delle scuole, delle famiglie e dei ragazzi, che posizionano Reggio Emilia come la città che da anni investe mediamente di più in Italia per questi servizi, destinando 161 euro a ragazzo per progetti educativi nelle scuole, di integrazione scolastica, laboratori linguistici, mediazione culturale, qualificazione offerta formativa, formazione digitale; altri 134 euro vengono rivolti per specifici progetti e iniziative rivolte agli under 14 come scuole aperte nel pomeriggio, spazi culturali ed educativi interdisciplinari, integrazione e agevolazioni per centri estivi, oratori cittadini. Parma la seconda città in Emilia-Romagna che investe maggiormente in questo senso.

I dati sulle mense scolastiche restituiscono un quadro positivo per la città di Rimini, fra le 5 città del Paese che dichiarano di somministrare pasti 100% BIO.
Su questo versante, però, resta il tema del progressivo abbandono delle stoviglie riutilizzabili a favore delle monoporzioni con posate e tovagliette monouso. Un passo indietro per l’Emilia-Romagna, verificatosi a causa delle misure previste per il contenimento dei contagi da Coronavirus, di cui avevamo già discusso lo scorso settembre. (L’approfondimento è disponibile a questo link).

Preoccupante anche una minore attenzione per la raccolta differenziata, sospesa in alcune scuole per evitare assembramenti fra i bambini a fine pasto.

“Siamo consapevoli che alcune misure preventive siano necessarie e che l’attenzione verso il contenimento dei contagi rappresentano una priorità – dichiara Legambiente Emilia-Romagna – ma è altrettanto importante non abbandonare le buone pratiche e i traguardi educativi raggiunti fino ad ora. Altro tema è l’utilizzo delle fonti rinnovabili, sul quale anche la nostra regione è in ritardo. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi ambiziosi del patto per il Clima e il Lavoro occorre che anche gli edifici scolastici vengano coinvolti con l’installazione di impianti”.

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