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Mondaino: sabato online “Appunti di lavoro da Tutto brucia” sul canale Vimeo di Motus

L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino è tornato ad accogliere (dopo la prima residenza dal 2 al 18 novembre 2020) la compagnia Motus, dal 22 febbraio al 14 marzo: seconda residenza per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo “Tutto brucia”.

Nel tardo pomeriggio di sabato 13 marzo, solo dalle 18 alle 22, sarà possibile assistere sul canale Vimeo di Motus al documento video “Appunti di lavoro da Tutto brucia” realizzato per l’occasione da Vladimir Bertozzi e dalla compagnia durante le settimane di lavoro nel teatro nel bosco dell’Arboreto.

«Frughiamo tra i resti delle Troiane di Euripide – spiegano i Motus  , in questi giorni di lavoro, per trovare forme impensate al dolore, al lutto, ai riti collettivi di cordoglio che non ci sono più, al trauma che trasforma i corpi, alle visioni che incendiano il futuro, all’assenza che toglie il fiato. Tutto che parla al presente, e ci muove. La fine del mondo è sempre la fine di un mondo, che è Troia e il Mediterraneo di un tempo, ma è anche questo presente, tra le ceneri dell’Antropocene che avanza. Tenendo vivo il fuoco dei futuri possibili».

Il titolo “Tutto brucia” evoca le parole di Cassandra nella riscrittura delle Troiane di Jean Paul Sartre. Una frase che già di per sé mette a nudo la traiettoria di questo nuovo progetto Motus. 

«Da tempo avevamo desiderio di continuare lo scavo, dopo il viaggio dentro l’Antigone, fra le più scomode figure femminili del tragico che ancora oggi riverberano – continua la compagnia –. La parola di Ecuba è lamento, parola che seppellisce i morti; la parola di Cassandra rompe la stasi e dà fuoco al futuro. “Quali sono i corpi da piangere e quali no? Quali forme abbiamo a disposizione per esprimere il lutto, il dolore della perdita o la separazione dal proprio luogo d’origine, come avviene per le comunità diasporiche?” Si chiede Judith Butler in un saggio sul lutto collettivo. Durante la pandemia, le cerimonie per i morti sono state sospese, e i corpi sono stati sepolti d’ufficio, di nascosto, in silenzio, senza saluto. Lo stesso accade per i corpi migranti morti in mare, per i clandestini o per le prostitute giustiziate dal sistema della tratta. “Quali vite contano, dunque? Cosa rende una vita degna di lutto?” Ripartiamo da queste domande urticanti per costruire Tutto Brucia che sarà inevitabilmente oscuro, ma colmo di abbacinante furore».

Motus nasce a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, producendo sin dalla fondazione spettacoli di grande impatto, capaci di prevedere e raccontare le più aspre contraddizioni del presente. Il lavoro della compagnia, fatto di teatro, performance e installazioni e accompagnato da un’intensa attività di seminari, incontri e dibattiti, viene presentato in Europa e in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali. I registi della compagnia sono direttori artistici del pandemico cinquantenario del Santarcangelo Festival, progetto biennale in tre atti tra luglio 2020 e luglio 2021. www.motusonline.com.

 

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