“Si dice che l’Italia non è un paese per vecchi, eppure da ormai troppo tempo sembra non esserlo neppure per i giovani.
In questi anni – scrive Andrea Sandroni della FGCI, Federazione Giovanile Comunista di Rimini – trasversalmente dal centrodestra al centrosinistra, le riforme per le politiche giovanili si sono dimostrate vane e malfunzionanti, a partire dalla scuola, trasformata in allevamento per futuri cittadini depensanti, lontano dall’essere un ambiente propedeutico alla socializzazione e alla formazione umana e culturale dei giovani.
Oggi – prosegue Andrea Sandroni della Federazione FGCI di Rimini – non esiste una scuola dell’inclusione, che sia per tutti e di tutti.
Questi aspetti sono stati poi messi in risalto dalla DAD, un sistema che ha annullato totalmente il rapporto tra professore e studente e tra studenti stessi. L’impiego da parte della scuola (e degli studenti che ne dispongono) delle strumentazioni informatiche e il conseguente malfunzionamento ha evidenziato la situazione del nostro paese, in cui vi sono alcuni cittadini di serie A e tanti altri di serie B.
La scuola e l’istruzione – continua Andrea Sandroni – sono diritti sanciti dalla nostra costituzione, ma sono stati trasformati in puro privilegio: lo Stato deve garantire lo studio a tutti i suoi giovani cittadini, indipendentemente dallo status economico-sociale o dal paese di provenienza;
lo Stato deve fornire gratuitamente il materiale scolastico ai suoi studenti e attuare un piano pubblico per la ristrutturazione degli ambienti scolastici, affinché non si paghi per qualcosa che gratuitamente spetta di diritto; lo Stato deve formare e aggiornare continuamente tutti i suoi docenti, affinché possano essere sempre preparati e a contatto con i loro giovani studenti.
Per questi ed altri motivi serve un’inversione di rotta, un cambiamento di sistema.
Serve un progetto nuovo che fondi radici nell’uguaglianza, nella democrazia e nella libertà e noi comunisti ci battiamo per questo.
La campagna di tesseramento della federazione riminese della FGCI è aperta!
Ci sentiamo in dovere di rivolgere a tutti i compagni e ai simpatizzanti del riminese un appello – conclude il segretario riminese della FGCI – alla costruzione di un nuovo progetto che abbia radici nel passato ma che guardi al futuro!
Oggi serve cambiare, oggi serve una alternativa, oggi servono i comunisti”.