L’Unione della Valconca ha deliberato l’approvazione dello Statuto e l’ingresso in “Destinazione Romagna”, il nuovo ente scaturito dalla legge di riforma dell’organizzazione turistica regionale che apre e valorizza le destinazioni turistiche collinari. Con la nuova legge, che ha avuto una gestazione di un paio d’anni ed ha visto il coinvolgimento nella discussione di tutti i soggetti pubblici e privati, si è passati dalla promozione del prodotto turistico, con particolare riguardo alla costa, alla valorizzazione di un mix fra destinazioni e prodotti di eccellenza; si è inoltre istituita una nuova governance, “Destinazioni turistiche”, che è il soggetto pubblico di “area vasta”, che va da Ferrara a Montegridolfo, pensato e proposto in coerenza con le disposizioni della legge regionale in materia di “riordino istituzionale”.
Spariscono quattro “Unioni” di costa e vengono sostituite da una sola “Destinazione Romagna” i cui soci sono solo enti pubblici: Comuni, Unioni di Comuni, Province e Camere di Commercio.
La Destinazione, che avrà sede a Rimini in piazzale Fellini accanto all’Apt, sarà governata da un’Assemblea, che elegge un Consiglio d’Amministrazione (da nove a quattordici membri) che a sua volta elegge un Presidente. Non sono previsti stipendi o gettoni di presenza per alcuno. In Consiglio siederanno tre rappresentanti per ognuna delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara, mentre e cinque rappresentanti per la Provincia di Rimini.
Per le decisioni sarà usato il metodo del voto ponderato: le presenze turistiche ed i posti letto varranno il 40% e il 40%, mentre l’estensione territoriale e la popolazione varranno il 10% e il 10%. I privati siederanno solo nella “cabina di regia”, la cui composizione sarà deliberata dall’Assemblea ed avrà il compito di dare gli indirizzi per la promo-commercializzazione e il programma turistico di promozione locale (eventi ed uffici Iat).
Questo è il nuovo contesto in cui si decideranno le politiche turistiche del territorio non più inteso come realtà della costa ma integrando ad essa, a pieno titolo e pari dignità, le realtà e le eccellenze presenti nell’entroterra della Valconca e della Valmarecchia, che già svolgono una programmazione coordinata attraverso l’istituzione del Gal. C’è chi, nel voto in Consiglio dell’Unione ha avversato questa decisione e chi, pur votando la delibera, ha sollevato dubbi e perplessità.
Io dico che questa è una grande opportunità per la Valconca e per un territorio che non vuole vivere di assistenzialismo e di briciole, ma che se la vuole giocare alla pari. Una opportunità che era giusto affrontare, come abbiamo fatto, come Unione e non come singoli comuni. Anche questo ha un valore aggiunto. Alla Valconca non serve una “brochurina” da distribuire negli alberghi della costa. La Valconca deve alzare lo sguardo, ed oggi può farlo, e darsi un progetto turistico integrale, che sappia valorizzare le eccellenze del territorio, le sue tipicità, la sua storia, il suo ambiente naturale, portandolo alla ribalta all’interno del circolo virtuoso della “Destinazione Romagna”.
Riziero Santi