L’annunciata riunione con il segretario regionale Paolo Calvano, il segretario di federazione Filippo Sacchetti, il segretario comunale Alberto Vanni Lazzari e i due candidati Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad, si è svolta questa sera nella sala della federazione. La posta in palio era talmente alta che sono saltati tutti i protocolli di partecipazione. Da una riunione ristretta si è passati ad una riunione allargata che ha assunto le caratteristiche di un’assemblea con circa 25 partecipanti, senza nessun criterio riferito ad organismi dirigente regolarmente eletti. Segretari di circolo (non tutti) ed altri esponenti presenti a vario titolo.
L’incontro è stato aperto dal segretario comunale Alberto Vanni Lazzari. Ha ripercorso la situazione che si ha creata da qualche mese a questa parte. Una situazione preoccupante secondo il segretario del Pd comunale, che lo ha portato a chiedere un passo indietro a tutti i due candidati. Un dibattito troppo acceso, secondo il segretario comunale che rischia di compromettere il risultato delle stesse elezioni per il centro sinistra.
Dopo il segretario comunale è intervenuto il segretario provinciale Filippo Sacchetti. Stessa preoccupazione per come è stata impostato il percorso per la nuova candidatura a sindaco. In particolare è stato un errore politico lasciare intendere che il candidato a sindaco lo sceglieva il sindaco uscente Andrea Gnassi. Mai successo nella storia del Partito Democratico.
Poi la parola ai due candidati.
Emma Petitti ha ripercorso ciò che è successo nei mesi passati. La ricerca di una candidatura unitaria che tenesse unito tutto il Pd, evitando di escludere parti importanti dei Democratici e facendosi sentire tutti protagonisti. Solo dopo avere preso atto, ha detto Emma Petitti, che non vi era nessuna volontà di unire da parte di Gnassi, ma solo emarginare ha deciso di candidarsi. Una candidatura per fare chiarezza e fare uscire il dibattito alla luce del sole. Una candidatura anche per unire. “Ho preso atto” ha detto Emma Petitti che così non è stato. Una candidatura non unitaria al pari di quella di Sadegholvaad. Per questa ragione ha detto la Petitti “sono disposta a fare un passo indietro per ricercare una soluzione condivisa terza rispetto alla mia candidatura e a quella di Jamil”.
Sadegholvaad è stato meno netto. Ha spiegato che la sua candidatura è avvenuta dopo quella della Petitti per dare voce a chi nel Pd non condivideva quella soluzione. “La mia candidatura” ha detto “è in continuità con Andrea Gnassi” per proseguire il suo lavoro ed ereditare il consenso che ha nella città. Non ha dato la sua disponibilità a fare un passo indietro.
E’ seguito il dibattito che ha visto numerosi interventi.
Alla fine le conclusione di Paolo Calvano. Ha preso atto che nel Pd vi è una profonda spaccatura. Ritiene che l’unica soluzione sia quella di evitare forzature. Ha chiesto tempo per ricercare una soluzione unitaria. Prosegue il dibattito. Il tempo non è molto per una soluzione unitaria. Le primarie sono sempre dietro l’angolo.