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Addio a Peppino Rotunno, direttore della fotografia di Fellini

E’ morto a 97 anni nella sua casa di Roma uno dei più importanti e premiati direttori della fotografia del cinema italiano e internazionale, Giuseppe Rotunno, detto Peppino. Grande collaboratore di registi come Fellini, fra gli altri in Casanova, Satyricon, Amarcord, E la nave va, e Visconti (Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli, Il gattopardo, Lo straniero), era stato candidato all’Oscar nel 1980 per All that jazz di Bob Fosse.

Tra i tanti premi vinti, anche sette Nastri d’argento, due David di Donatello più quello speciale del Cinquantenario.

Peppino Rotunno nella sua carriera ha partecipato alla realizzazione di grandi capolavori del cinema, collaborando a lungo, fra gli altri, con Luchino Visconti e Federico Fellini. Intensa è stata anche la sua attività all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.

Fra gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti in carriera, conta ben sette Nastri d’argento, due David di Donatello e una Nomination all’Oscar per la migliore fotografia nel 1980 per All That Jazz – Lo spettacolo continua di Bob Fosse, film per cui vinse anche il prestigioso premio britannico Bafta. Un’altra Nomination ai Bafta l’aveva ricevuta nel 1976 per Il Casanova di Federico Fellini.

Per molti anni ha diretto il corso di Direzione della Fotografia alla Scuola nazionale di cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia.

A partire dal 2009 il Bif&st di Bari assegna un premio intitolato a Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia tra i film del festival.

Giuseppe Rotunno nel 1966 è stato il primo direttore della fotografia non americano a essere ammesso all’American Society of Cinematographers.

Di Rotunno si ricorda un passaggio a Rimini nel 2002, tra gli ospiti del convegno “L’eredità di Federico Fellini. Un patrimonio da conservare valorizzare trasmettere”, organizzato a Rimini, al teatro degli Atti, dalla Fondazione Fellini. Mentre all’interno della grande mostra “Fellini100. Genio Immortale”, allestita a Castel Sismondo per celebrare il Centenario felliniano, è stato esposto uno dei suoi esposimetri utilizzato sui set, compreso quello di Amarcord. Un ‘ferro del mestiere’ esposto in una sezione della mostra appositamente dedicata ai maestri della luce come Rotunno o Tonino Delli Colli, a cui sarà riservato uno spazio anche all’interno del Museo Internazionale Federico Fellini.

Attivo, nonostante l’età avanzata, Rotunno è stato responsabile del corso di Fotografia presso il Centro Sperimentale fino al 2013 e ha supervisionato in prima persona moltissimi lavori di restauro dei suoi film tra cui quello di Rocco e i suoi fratelli di Visconti e appunto di Amarcord di Fellini, restauro realizzato in collaborazione con il Comune di Rimini.

Il ricordo della Cineteca di Rimini

È morto all’età di 97 anni, Giuseppe Rotunno, uno dei più grandi maestri della fotografia mondiale. Nella sua lunga carriera ha lavorato a capolavori come Amarcord, Il gattopardo e Rocco e i suoi fratelli ma anche molto negli Stati Uniti. L’avventura di Rotunno nel mondo del cinema inizia a Cinecittà nel 1940 nel laboratorio fotografico diretto da Arturo Bragaglia. La sua prima esperienza come operatore alla macchina avviene ne L’uomo dalla croce di Roberto Rossellini”  Del ’43 poi la chiamata alle armi e l’esperienza nella compagnia di cinematografisti dell’VIII° reggimento Genio. Durante la seconda guerra mondiale fu operatore di reportage in Grecia collaborando con il regista Michele Gandin col quale firmò numerosi documentari tra cui Cristo non si è fermato a Eboli, Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 1952.

Il rientro a Roma coincide con la crescita professionale a fianco di direttori della fotografia come Rodolfo Lombardi, Gabor Pogany, Aldo Rossano Graziati detto Aldò, Carlo Carlini, Leon Shamroy che nel ’66 agevolò il suo ingresso nell’associazione di categoria americana (primo straniero accettato).

Le collaborazioni più importanti però sono con Luchino Visconti (sul set di Senso come direttore della prima unità, Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli, il Gattopardo, Lo straniero) e Fellini con cui inizia a lavorare nel 1968 sul set di Toby Dammit, anche se i due avevano lavorato per quasi un anno alla preparazione del Viaggio di G. Mastorna. Dopo Toby Dammit arriva il Satyricon, I Clowns, Roma, Amarcord, Il Casanova, Prova d’Orchestra, La città delle donne, E la nave va e dopo dieci anni gli spot pubblicitari per la Banca di Roma

Tra le tante collaborazioni italiane ricordiamo quelle con Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli e Lina Wermuller. Mentre tra i registi stranieri spiccano Henry King, Samuel A. Taylor, Henry Koster, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Houston, Mike Nichols, Monte Hellmann, Bobb Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred Zinnemann, Terry Gilliam e Sydney Pollack.

Nella sua lunga carriera ha vinto Sette Nastri d’argento, tre David di Donatello e una nomination all’Oscar per la migliore fotografia nel 1980 per All That Jazz – Lo spettacolo continua di Bob Fosse, film per cui vinse anche un Bafta. Un’altra candidatura agli Oscar inglesi l’aveva ricevuta nel 1976 per Il Casanova di Federico Fellini. Rotunno è stato responsabile del corso di Fotografia presso il Centro Sperimentale fino al 2013 e ha supervisionato in prima persona moltissimi lavori di restauro dei suoi film tra cui quello di Rocco e i suoi fratelli di Visconti, di Amarcord di Fellini.

(Nell’immagine in apertura, Peppino Rotunno con Federico Fellini sul seti di Satyricon nel 1969 – Archivio Fondazione Fellini, foto di Mary Ellen Mark)

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