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Croatti (M5S): “Ok a eolico in mare ma oltre le 12 miglia dalla costa di Rimini”

Ieri pomeriggio, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo ufficio elettorale del MoVimento 5 Stelle a Rimini, il senatore Marco Croatti ha incontrato il vice-presidente di Basta Plastica in Mare Edoardo Carminucci accompagnato da Lorenzo Mura.

“Li ringrazio per la visita – fa sapere Croatti – e per avere di fatto inaugurato con questo incontro il nostro nuovo ufficio; è stato il primo di numerosi appuntamenti che abbiamo intenzione di organizzare in Via Patara con associazioni e cittadini su temi legati allo sviluppo e al futuro del nostro territorio”.

I 5 Stelle sono d’accordo con l’associazione no all’impianto eolico offshore a ridosso delle coste di Rimini. Conferma il senatore: “Un progetto che, così com’è, ritengo troppo impattante da un punto di vista paesaggistico per la vicinanza dalla costa, oltre a presentare rischi per la navigazione.  In questi mesi ho avuto modo di approfondire il tema in tutte le sedi: attraverso incontri con la società Wind 2000; a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico; in Capitaneria di Porto”.

Croatti non manca di rivendicare il suo operato e insieme punzecchiare gli altri partiti: “Ho evidenziato ai ragazzi di Basta Plastica in Mare di essere stato l’unico rappresentante politico ad avere presentato osservazioni alla Capitaneria in merito alla richiesta di concessione demaniale per il progetto; in esse ho elencato una serie di riserve che ho poi ribadito in sede di Conferenza dei servizi. Tutto questo mentre altre forze politiche cercavano facile consenso opponendosi al progetto ma senza fare assolutamente nulla, con un approccio strumentale e pretestuoso”.

Il no dei grillini alle pale non è però assoluto: basta metterle più al largo. “Ritengo – spiega Croatti – che l’eolico offshore sia una opzione importantissima e fondamentale sulla strada che deve portare il nostro Paese ad una urgente transizione energetica. Ed è per questa ragione che non possiamo semplicemente bocciare il progetto eolico tout court ma dobbiamo provare a studiare soluzioni che ne mitighino l’impatto. A mio avviso è possibile conciliare quelli che sono due aspetti apparentemente in contraddizione: salvaguardare l’ambiente e proteggere i nostri paesaggi. Il compromesso più ragionevole è quello di costruire questi impianti offshore più lontani dalla costa, oltre le 12 miglia, così come avvenuto per alcune piattaforme di estrazione di idrocarburi grazie ad accordi bilaterali (già esistenti) con i paesi sull’altra sponda dell’Adriatico. In questo senso tenterò di costruire un percorso condiviso, coinvolgendo il Governo, che possa portare alla realizzazione di questi impianti superando i comprensibili timori delle comunità locali e dei comuni interessati”.

“Abbiamo un obiettivo impellente, quello di giungere ad una completa decarbonizzazione del settore energia; dobbiamo trovare la strada giusta senza perdere ulteriore tempo”, conclude.

 

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