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Renzi a Rimini. L’intervento in pillole

Elezioni
«Il punto non è il giorno delle elezioni, se votiamo con la legge della Consulta o la legge x o y, sono specchietti per le allodole. La questione reale è che il mondo cambia ad un ritmo talmente impressionate che o il Pd, prima comunità politica del paese, prova a giocare un ruolo di proposta o stiamo diventando il luogo in cui qualcuno fa un servizio per un certo periodo, pensa al proprio io e l’Italia gioca una partita di serie B».

Europa
«C’era un periodo, alla fine di agosto a Ventotene, in cui mi ero convinto che l’Europa potesse cambiare passo. Dopo venti giorni, a Bratislava, si era rotto qualcosa. Quello spirito era stato messo da parte, e quel vertice è stato un autentico fiasco».

Movimento 5 Stelle
«Il compito della politica non è enunciare problemi ma risolverli, è inutile che dall’ultimo villaggio turistico alla moda in Africa, l’ultimo dell’anno, mi arriva lo spregiudicato pregiudicato a dire che il problema è la povertà».

Referendum
«abbiamo perso una battaglia e fa male perdere battaglie. Fa male il livido e fa male anche la botta. Non ricordo le dimissioni di Berlusconi dopo la perdita» in una «riforma costituzionale, non ricordo dimissioni di chi diceva “mi dimetterò se perdiamo le Europee” e se l’è cavata con un Maalox». Si può perdere una battaglia, «è la democrazia bellezza».

Lavoro
«La polemica sui voucher è assurda, penso che possano e debbano essere cambiati e sono ottimista che il governo farà un buon lavoro ma sentire dire che noi sfruttiamo i lavoratori per voucher inseriti in passato e sentirselo dire da chi poi li utilizza vuol dire che l’ideologia arriva ad un punto eccessivo».

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